venerdì 10 luglio 2009

Sicurezza alimentare: un miliardo di persone non può più aspettare. Il G8 accolga la voce dei contadini e dei piccoli agricoltori del sud del mondo.

Roma, 8 luglio 2009. La sicurezza alimentare è di fatto una delle priorità annunciate del G8 che parte oggi a l'Aquila. Ce lo confermano anche le anticipazioni della stampa sulla proposta dell'amministrazione Obama di destinare un fondo pluriennale di 15 miliardi di dollari per combattere la crisi agricola nei Pvs e la volontà di reindirizzare risorse finanziarie dagli aiuti alimentari ad investimenti di lungo periodo, infrastrutture, mitigazione dei rischi.

Aspettiamo ancora di conoscere l'ammontare totale di risorse per la quale i grandi s'impegneranno, ancora evidentemente in fase di negoziato.
La dichiarazione del summit sulla Food Security è infatti attesa per venerdì 10 luglio a chiusura dei lavori, e dovrebbe portare la sigla degli 8 grandi e ancora Brasile, India, Cina, Messico, Sud Africa e Paesi africani.

Ci auguriamo che nel documento si possa trovare traccia delle richieste avanzate dalle piattaforme contadine africane riunitesi a Roma il 15 aprile con l'appoggio della rete ItaliaAfrica*. Quelle richieste sono state consegnate al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luca Zaia, e, pur con molti limiti, si riflettono nella “Dichiarazione in 13 punti” siglata dal G8 agricolo di aprile a Cison di Valmarino (Tv) a cui lo stesso Ministro Zaia ha tenuto a far riferimento alla vigilia del G8.
Nel documento delle 5 reti regionali africane si chiede un nuovo modo di amministrare l'agricoltura a livello planetario. Si avanzano proposte in merito alle politiche agricole e commerciali per il sostegno dell'agricoltura familiare e dei mercati agricoli locali e regionali ma anche per il finanziamento e la governance mondiale dell'agricoltura, demandata al sistema delle Nazioni Unite, laddove ogni paese può avere una sua voce, indipendentemente dal suo peso economico.
Nella proposta Usa il fondo pluriennale dovrebbe essere invece gestito dalla Banca mondiale.
“Il tema della sicurezza alimentare – commenta Giancarlo Malavolti, presidente della federazione Cocis – ci spinge, in un contesto così gravemente compromesso dalle crisi globali, a trovare soluzioni innovative e concrete. E' necessario tenere in grande considerazione soprattutto la voce delle migliaia di contadini e piccoli agricoltori del sud del mondo che, insieme alle organizzazioni della società civile e dei movimenti sociali, da lungo tempo chiedono che i principi della sovranità alimentare siano tradotti in politiche agricole e commerciali di rottura con i vecchi schemi, sacrificando il protagonismo delle multinazionali e accompagnando con risorse finanziarie adeguatamente canalizzate.”
“Ci auguriamo – conclude Malavolti – che la dichiarazione attesa per venerdì 10 luglio non deluda ancora una volta le nostre e le loro aspettative e che tra i grandi della terra si raggiunga un accordo traducibile presto in azioni sostenibili e concrete. C'è un miliardo di persone che, secondo i dati ultimi diffusi dalla FAO sulla fame nel mondo, non può più aspettare"
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Allegato: DICHIARAZIONE DELLE RETI CONTADINE (Aprile 2009)
*ItaliaAfrica: rete di ONG, organizzazioni agricole e associazioni, che da anni lavora al loro fianco accompagnandoli nella lotte politiche e di lobbying per la costruzione di politiche agricole sostenibili tanto nel nord come nel sud del mondo. Per info www.europafrica.info

Il Cocis è un coordinamento di 25 Ong impegnate per lo sviluppo equo e sostenibile dei popoli, per la pace e la realizzazione dei diritti fondamentali, per tutti.
Aderiscono al Cocis: ACS, Arcs–Arci Cultura e Sviluppo, Associazione Giovanni Secco Suardo, Centro Studi Pan, Cestas, Cic, Cies, Ciss, Cospe, Cric, Disvi, Gus, Icei, Mais, Medina, N:EA, Nexus, Orlando, Peace Games, RC, Re.Te, Sviluppo 2000, Terra Nuova, Architettura Senza Frontiere, Sai Mai- Il filo di seta. www.cocis.it

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