domenica 28 febbraio 2010

GLBTQ

Cinema e Aperitivo Musicale a El Barrio
Domenica 28 Febbraio ore 18,30

GLBTQ
"QUEER SARAJEVO FESTIVAL 2008"
di Masa Hilcisin e Cazim

a seguire collegamento da Sarajevo
con SVETLANA DURKOVIC e VALENTINA PELLIZZER

incontro con DANIELE VIOTTI, Coord. Torino Pride e DANIELE SALARIS, regista

aperitivo musicale
@ El Barrio
Strada Cuorgnè 81 Torino
tel. 011.2222554
elbarrio@elbarrio.it
www.elbarrio.it

ingresso libero e gratuito


KINOBARRIO VIDEO ARTE MUSICA: UNO SGUARDO SULLA BOSNIA DI OGGI
è un progetto a cura di Ass. MIAO, RE.TE. ONG , Ass. Nema Frontiera
Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.
“QUEER SARAJEVO FESTIVAL 2008”
Serata di inugurazione della prima edizione del Sarajevo Queer Festival. Successo di pubblico, gli organizzatori dell'associazione Q contenti per essere riusciti a realizzare un difficile progetto. All'improvviso un gruppo di otto persone attacca il Festival; minacce, insulti e sei feriti. La polizia interviene in difesa della manifestazione ma non basta: il Festival viene cancellato.
Regia: Čazim Dervišević e Maša Hilčišin
Anno: 2008 Nazione: Bosnia Herzegovina
Genere: Documentario Durata: 32 min.
Il primo Sarajevo Queer Festival è stato organizzato nel settembre 2008. L'inizio della manifestazione era previsto in coincidenza con l'inizio del Ramadan, irritando alcuni integralisti musulmani, nonostante il programma delle date fosse stato annunciato mesi e mesi prima.
Il governo bosniaco (verbalmente e subdolamente) ed un gruppo di hooligans (brutalmente e fisicamente) si sono trovati dalla stessa parte, contro il Festival. Anche la polizia ha mantenuto un atteggiamento ambiguo. Otto persone sono rimaste ferite durante lo svolgimento del Festival, mentre gli organizzatori dell'evento diventavano oggetto di
dichiarazioni cariche di odio e di costanti minacce. Sebbene il programma - che prevedeva dibattiti, proiezioni, mostre e performance - sia stato cancellato a seguito delle aggressioni, il Sarajevo Queer Festival, ufficialmente, non si è concluso. l Queer Sarajevo Festival è rimasto aperto, trasformandosi in lotta politica contro la violenza, il nazionalismo ed il fondamentalismo in Bosnia-Erzegovina.
Il documentario sul festival è stato prodotto dall'Associazione “Q” con il supporto dell'Ambasciata d'Olanda in Bosnia-Erzegovina, dell'Ambasciata Svizzera, delle Organizzazioni non Governative “Global fund for women”, “Astraea Lesbian Foundation for Justice”, “Urgent Action Fund, OffStream”, “Heart and Hand Fund” e “COC HIVOS”.
WEB Queer Sarajevo Festival
http://www.queer.ba/v1/qsf.htm
WEB Associazione Q
http://www.queer.ba




IL PROSSIMO APPUNTAMENTO DI KINOBARRIO
Domenica 7 Marzo 2010 - ore 17,30
DONNE, ARTE E CREATIVITA'
VIDEO DI COLLETTIVI ARTISTICI di AA. VV.
a seguire:
sfilata di moda della collezione ETNO RADIONICA di Breza, progetto di MAE-AID/RE.TE.-CESVI/BSN
letture con inedite traduzioni di VESNA SCEPANOVIC e GABRIELLA MONTONE, accompagnamento musicale di ANDREA UGHETTO
aperitivo musicale con DJ GRISSINO

sabato 27 febbraio 2010

PRIMO MARZO 2010

Il primo marzo la mobilitazione che apre la Primavera antirazzista. Cortei in molte cittàPer la "rivoluzione in giallo" 50mila adesioni su Facebook e 60 comitati sul territorio.
ROMA - Astensione dal lavoro, sciopero degli acquisti, cortei, sit-in, presidi permanenti. Il black out è fissato per lunedì "Primo marzo 2010 - Una giornata senza di noi": e "noi" sono i quasi 5 milioni di immigrati che vivono in Italia. La "rivoluzione in giallo" (dal colore ufficiale della giornata) è arrivata dalla Francia e rimbalzata in Italia: 50mila le adesioni su Facebook, 60 comitati locali, tante le organizzazioni coinvolte: Amnesty, Arci, Acli, Legambiente, Emergency, Amref, Cobas, Fiom. Allo "sciopero degli immigrati" aderisce anche il Partito democratico, il Prc, Sinistra, ecologia e libertà e i Socialisti.L'appuntamento è per il primo marzo, in contemporanea con Francia, Spagna e Grecia. Non si tratterà di uno sciopero in senso tecnico, in verità. "Ci sarà uno sciopero solo in alcune città come Trento, Trieste e Modena, dove le sigle sindacali hanno accolto questa richiesta che arrivava dal basso - spiega Stefania Ragusa, presidente del Comitato "Primo marzo 2010" - per il resto i grandi sindacati a livello nazionale non ci hanno supportato, eppure nessuno ha mai pensato di indire uno sciopero etnico. Sarebbe bello che in Italia si tornasse a fare scioperi per tutti i diritti, non solo per quelli contrattuali. Vogliamo dare alla gente la possibilità di riflettere sull'importanza degli immigrati per la tenuta della società italiana. Quando saltano i diritti per qualcuno, è tutta la società che diventa più debole".Il logo della giornata (otto volti umani inseriti in quadrati sovrapposti) è opera dell'artista siciliano Giuseppe Cassibba, mentre per testimonial è stata scelta Mafalda, la bambina creata dalla matita di Quino. E il giallo sarà il colore dominante dei drappi che le colf appenderanno ai balconi e alle finestre, dei palloncini, dei braccialetti e dei foulard che in tutta Italia saranno indossati dai sostenitori dell'iniziativa. Il calendario con tutti gli appuntamenti città per città è sul sito del movimento (www.primomarzo2010.it).E il primo marzo è solo l'inizio. Una campagna unitaria sotto il nome di "Primavera antirazzista" che andrà dal 1° al 21 marzo è stata infatti lanciata da un coordinamento costituito da diverse organizzazioni e comitati (tra queste Acli, Arci, Blacks out, Cgil, daSud, Nessun luogo e lontano, Sei-Ugl, Sos Razzismo, Uil, Antigone e Cnca). "Non c'è solo il primo marzo. Anche lo sciopero generale della Cgil del 12 marzo - spiega Pietro Soldini, responsabile immigrazione del sindacato - avrà tra i suoi punti la difesa dei diritti dei lavoratori immigrati. Sarà insomma un grande sciopero multietnico, perché i problemi dei lavoratori stranieri sono i problemi di tutti i lavoratori. Poi si proseguirà con le iniziative antirazziste fino al 21"."E' indubbio - prosegue Soldini - che senza immigrati ci sarebbe un black out. Il primo settore ad arrestarsi sarebbe quello delle costruzioni. Soprattutto nelle grandi città, dove la manodopera straniera raggiunge punte del 50%. I cantieri si fermerebbero di colpo. Poi toccherebbe all'industria manifatturiera: tessile, metalmeccanica, alimentare. Nelle fabbriche, infatti, i migranti svolgono ruoli chiave e sono difficilmente sostituibili. Un esempio? Gli addetti ai forni a ciclo continuo delle aziende di ceramica. Dopo l'industria entrerebbe in crisi l'agricoltura: la raccolta è in mano a immigrati stagionali e irregolari. Resterebbero vuoti i mercati ortofrutticoli. Poi sarebbe la volta delle aziende zootecniche: nella macellazione degli animali gli stranieri superano il 50% della forza lavoro.
E ancora: nelle grandi città dovrebbero chiudere molti ristoranti, alberghi e pizzerie. Tra le famiglie si scatenerebbe il panico e un crollo della qualità della vita, per la scomparsa di badanti, colf e babysitter. Infine, ne risentirebbe la sanità: quella privata, dove lavorano quasi centomila infermieri stranieri e quella pubblica, che si avvale del loro lavoro tramite cooperative e piccole società di servizi". In queste ore è stato pubblicato il Manifesto contro il razzismo in Italia ("Non toccare il mio amico!") dell'associazione Sos Razzismo, per denunciare le leggi italiane sull'immigrazione e chiedere un risveglio della società civile contro la "deriva xenofoba" del Paese.
Per sottoscrivere l'appello, simboleggiato dalla Gioconda in black di Oliviero e Lola Toscani, basta andare sul sito: http://www.nontoccareilmioamico.net.
Tra i primi firmatari Roberto Saviano, Dario Fo, Beppe Grillo.Sul web circola anche un prontuario curato, tra gli altri, da Andrea Civati e Ernesto Ruffini, che smonta punto per punto tutti i luoghi comuni più negativi sugli immigrati. Rubano il lavoro? Commettono più crimini degli italiani? Si prendono tutte le case popolari?
Voterebbero a sinistra? Tutto falso, come dimostrano i numeri citati su http://www.civati.it/mandiamoliacasa.pdf.

fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/26/news/sciopero_degli_immigrati-2439277/

il taglio illegale saccheggia l'Honduras






Il governo honduregno perde ogni anno tra i sei e gli otto milioni di dollari, e dei comuni intorno a 1,6 milioni di dollari in imposte non versate, derivanti dal commercio illegale del legname. Secondo IPS-Tierramérica, su 86 rapporti presentati negli ultimi tre anni dall'unità indipendente di monitoraggio forestale, solo 19 non ha riscontrato irregolarità. Tutti gli altri hanno documentato l'abuso di potere, la falsificazione della dei documenti, la corruzione nell'assegnazione dei permessi, il taglio in aree protette. oltre resto, adulterato relazioni tecniche, pressioni gruppi locali al fine di ottenere permessi di accesso, la registrazione nelle aree protette, frode fiscale e complicità.
Più di tre quarti dell'Honduras sono montuosi, e oltre il 50 per cento del territorio è ricoperto di foreste. I rapporti del governo indicano che le foreste sono la risorsa naturale più preziosa. Potrebbero generare più del 25 per cento del PIL, stimato a 12,7 miliardi di dollari in seguito alla crisi innescata dal 28 giugno 2009 colpo di stato che rovesciò il presidente Manuel Zelaya. Ma il settore forestale contribuisce solo il cinque per cento del PIL. Anche se ci sono pochi dati sul commercio illegale di legname, si stima che l'80-100 "rastras" o contenitori di legno trainato da camion circolino ogni giorno in Honduras. La concentrazione di tale attività è maggiore nel dipartimento nord-orientale di Olancho, una delle zone più deforestate dell'Honduras.Secondo il difensore civico Ramón Custodio, il disboscamento illegale "arricchisce l'individuo corrotto, e impoverisce la comunità", oltre a fomentare la distruzione delle foreste, che ha ripercussioni al di là del settore forestale". Vi è una sorta di "riciclaggio forestale", in cui le attività legali e illegali sono "i due estremi di uno spettro in cui il legname è legalizzato con meccanismi diversi.""Il governo deve assumersi con urgenza la responsabilità per la propria incapacità di studiare e di inventariare le risorse naturali del paese. Fino a quando la ricerca sarà considerata una spesa, piuttosto che un investimento, continueremo a gestire l'ambiente andando a tentoni, o alla cieca rispetto, senza neppure accorgerci che stiamo buttando via ricchezze naturali del paese - ha aggiunto l'esperto forestale Rigoberto Sandoval - Il taglio illegale significa perdita di risorse genetiche e ambientali, così come la perdita di biodiversità è in gran parte causata dalla riduzione delle foreste".I trafficanti illegali di legname spesso non rispettano le procedure tecniche volte a salvaguardare il suolo, e abbattono è sceso più del legno di quanto previsto. Molte aziende falsificano la documentazione i documenti catastali per impossessarsi illegalmente di terreni pubblici, con la in complicità delle cooperative forestali e dei funzionari pubblici. Secondo l'unità indipendente di controllo delle foreste, il taglio illegale minaccia l'ambiente a genera conflitti sociali.Le regioni dove la maggior parte di questi crimini sono commessi sono Olancho, la regione atlantica, il dipartimento settentrionale di Yoro, i servizi centrali di Francisco Morazán e Comayagua, e, in misura minore, El Paraíso e il resto della regione meridionale dell'Honduras. In Olancho, la città di Juticalpa e il Rio Plátano, Riserva della Biosfera dell'Unesco, si registrano i più alti livelli di corruzione foresta.

mercoledì 24 febbraio 2010



Cinema e Aperitivo Musicale a El Barrio

Domenica 28 Febbraio ore 18,30

GLBTQ

"QUEER SARAJEVO FESTIVAL 2008"

di Masa Hilcisin e Cazim Dervisevic

a seguire
collegamento da Sarajevo con

con SVETLANA DURKOVIC e VALENTINA PELLIZZER
incontro
con
DANIELE VIOTTI, Coord. Torino Pride e DANIELE SALARIS, regista
aperitivo musicale

@ El Barrio

Strada Cuorgnè 81 Torino

tel. 011.2222554

elbarrio@elbarrio.it

www.elbarrio.it

ingresso libero e gratuito

KINOBARRIO VIDEO ARTE MUSICA: UNO SGUARDO SULLA BOSNIA DI OGGI

è un progetto a cura di Ass. MIAO, RE.TE. ONG, Ass. Nema Frontiera

Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.

“QUEER SARAJEVO FESTIVAL 2008”

Serata di inugurazione della prima edizione del Sarajevo Queer Festival. Successo di pubblico, gli organizzatori dell'associazione Q contenti per essere riusciti a realizzare un difficile progetto. All'improvviso un gruppo di otto persone attacca il Festival; minacce, insulti e sei feriti. La polizia interviene in difesa della manifestazione ma non basta: il Festival viene cancellato.

Regia: Čazim Dervišević e Maša Hilčišin

Anno: 2008

Nazione: Bosnia Herzegovina

Genere: Documentario

Durata: 32 min.

Il primo Sarajevo Queer Festival è stato organizzato nel settembre 2008. L'inizio della manifestazione era previsto in coincidenza con l'inizio del Ramadan, irritando alcuni integralisti musulmani, nonostante il programma delle date fosse stato annunciato mesi e mesi prima.

Il governo bosniaco (verbalmente e subdolamente) ed un gruppo di hooligans (brutalmente e fisicamente) si sono trovati dalla stessa parte, contro il Festival. Anche la polizia ha mantenuto un atteggiamento ambiguo. Otto persone sono rimaste ferite durante lo svolgimento del Festival, mentre gli organizzatori dell'evento diventavano oggetto di dichiarazioni cariche di odio e di costanti minacce.

Sebbene il programma - che prevedeva dibattiti, proiezioni, mostre e performance - sia stato cancellato a seguito delle aggressioni, il Sarajevo Queer Festival, ufficialmente, non si è concluso.

Il Queer Sarajevo Festival è rimasto aperto, trasformandosi in lotta politica contro la violenza, il nazionalismo ed il fondamentalismo in Bosnia-Erzegovina.

Il documentario sul festival è stato prodotto dall'Associazione “Q” con il supporto dell'Ambasciata d'Olanda in Bosnia-Erzegovina, dell'Ambasciata Svizzera, delle Organizzazioni non Governative “Global fund for women”, “Astraea Lesbian Foundation for Justice”, “Urgent Action Fund, OffStream”, “Heart and Hand Fund” e “COC HIVOS”.

WEB Queer Sarajevo Festival

http://www.queer.ba/v1/qsf.htm

WEB Associazione Q

http://www.queer.ba




IL PROSSIMO APPUNTAMENTO DI KINOBARRIO

Domenica 7 Marzo 2010 - ore 17,30

DONNE, ARTE E CREATIVITA'

VIDEO DI COLLETTIVI ARTISTICI di AA. VV.

a seguire:

sfilata di moda della collezione ETNO RADIONICA di Breza, progetto di MAE-AID/RE.TE.-CESVI/BSN

letture con inedite traduzioni di VESNA SCEPANOVIC e GABRIELLA MONTONE, accompagnamento musicale di ANDREA UGHETTO

aperitivo musicale con DJ GRISSINO


mercoledì 17 febbraio 2010

GIOCARE CON LE DIFFERENZE


Cinema e Aperitivo Musicale a El Barrio

Domenica 21 Febbraio ore 17,30

GIOCARE CON LE DIFFERENZE

"MOSTAR UNITED"

di Claudia Tosi

a seguire incontro con

CLAUDIA TOSI, regista

LUCA RASTELLO e MAURO RAVARINO, giornalisti

gioco/performance del COLLETTIVO IMMIGRATI AUTORGANIZZATI DI TORINO

aperitivo musicale

@ El Barrio

Strada Cuorgnè 81 Torino

tel. 011.2222554

elbarrio@elbarrio.it

www.elbarrio.it

ingresso libero e gratuito

KINOBARRIO VIDEO ARTE MUSICA: UNO SGUARDO SULLA BOSNIA DI OGGI

è un progetto a cura di Ass. MIAO, RE.TE. ONG, Ass. Nema Frontiera

Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.

"MOSTAR UNITED"

è un film/documentario di Claudia TOSI prodotto da STEFILM con Petra Pan Production (Italia/Slovenia, 2008 - durata 54 min)
http://mostarunited.wordpress.com


KINOBARRIO VIDEO ARTE MUSICA: UNO SGUARDO SULLA BOSNIA DI OGGI
è un progetto a cura di Ass. MIAO, RE.TE. ONG, Ass. Nema Frontiera
Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.

"MOSTAR UNITED"
è un film/documentario di Claudia TOSI prodotto da STEFILM con Petra Pan Production (Italia/Slovenia, 2008 - durata 54 min)
http://mostarunited.wordpress.com

LUCA RASTELLO
è giornalista de La Repubblica e direttore responsabile di osservatoriobalcani.org.
Specializzato in economia criminale e relazioni internazionali, è stato direttore di Narcomafie e de L'Indice. Ha lavorato come inviato in Asia centrale, Caucaso, Corno d' Africa, Centro e Sudamerica. Ha scritto La guerra in casa (Einaudi, Torino 1998), Piove all'insù (Bollati Boringhieri, Torino 2006) e Io sono il mercato (Chiarelettere, Milano 2009).

MAURO RAVARINO
è giornalista de Il manifesto, Diario, Terre di Mezzo e altri periodici.

COLLETTIVO IMMIGRATI AUTORGANIZZATI DI TORINO
“Siamo un collettivo di cittadini/e e lavoratori/trice immigrati/e impegnati nella promozione del protagonismo culturale, sociale e politico dei cittadini/e immigrati/e. Siamo partecipi e promotori a livello nazionale, insieme a molti altri immigrati delle varie città italiane (Roma, Milano, Perugia, Napoli, Verona, Firenze, ecc…) del percorso verso il primo Congresso Nazionale degli immigrati in Italia".
Il COLLETTIVO IMMIGRATI AUTORGANIZZATI DI TORINO proporrà un gioco per riflettere sul tema delle appartenenze e dell'identità. Identità individuale - identità di gruppo. Accoglienza - rifiuto. Gruppo aperto - gruppo chiuso. Cosa ci dà l'appartenenza - ma cosa ci costa.

sabato 13 febbraio 2010

KINOBARRIO 14 FEBBRAIO 2010-" La resistenza nascosta di Paco Mariani"





Cinema e Aperitivo Musicale a El Barrio
Domenica 14 Febbraio 2010 ore 17.30
@ El Barrio
LA SCENA MUSICALE BOSNIACA
"LA RESISTENZA NASCOSTA - Viaggio attraverso la nuova scena musicale di Sarajevo"
di Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani e Monika Piekarz
versione originale in inglese e bosniaco con sottotitoli in italiano - durata 80'
a seguire incontro con i registi e aperitivo musicale
INGRESSO LIBERO E GRATUITO

Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.


Domenica 14 Febbraio 2010 - ore 17,30 - LA SCENA MUSICALE BOSNIACA
LA RESISTENZA NASCOSTA - Viaggio attraverso la nuova scena musicale di Sarajevo
GUARDA IL TRAILER
www.myspace.com/smashingmrkve


l documentario descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze delle quali è debitrice.
L’idea iniziale sottesa al progetto è stata quella di presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale vivacissima.
La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e legati a doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un significato politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno dei pochi elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e rappresenta un caso significativo di resistenza culturale.
Per la realizzazione del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo, Mostar e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio, Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al giornalista Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di una band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di un’interessante trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale, ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è soggetta la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni giorno gli artisti.
Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale: così si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni ‘80, considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica; cosa è il turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico post-jugoslavo negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto “spirito di Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.
Oltre alle interviste sono state utilizzate riprese effettuate durante concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti.
Il documentario è stato realizzato con il contributo parziale dell’Agenzia europea per il Servizio Volontario Europeo e della Municipalità di Vogošća (Sarajevo). I testi delle interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di Sarajevo” pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su Peacereporter.

giovedì 4 febbraio 2010

KINOBARRIO cineforum al Barrio ogni domenica dal 14 Febbraio al 7 Marzo



Cinema e Aperitivo Musicale a El Barrio

la Domenica alle ore 17,30

14-21-28 Febbraio e 7 Marzo 2010

a cura di Ass. MIAO, RE.TE. ONG, Ass. Nema Frontiera

@ El Barrio

Strada Cuorgnè 81 Torino

tel. 011.2222554

elbarrio@elbarrio.it

www.elbarrio.it

ingresso libero e gratuito

Quattro domeniche a tema per uno sguardo contemporaneo sulla Bosnia di oggi, oltre gli stereotipi della guerra e attraverso proiezioni cinematografiche, video, documentari, interviste, incontri, confronti, esperienze e progetti realizzati, giochi, letture, performance, aperitivi musicali, sfilata di moda.

Domenica 14 Febbraio 2010 - ore 17,30

LA SCENA MUSICALE BOSNIACA

"LA RESISTENZA NASCOSTA - Viaggio nella nuova scena musicale di Sarajevo"

di Francesca Rolandi, Andrea Paco Mariani e Monika Piekarz (Sarajevo, 2008)

a seguire:

incontro con i registi

aperitivo musicale

Domenica 21 Febbraio 2010 - ore 17,30

GIOCARE CON LE DIFFERENZE

"MOSTAR UNITED" di Claudia Tosi (Italia-Slovenia, 2009)

a seguire:

incontro con CLAUDIA TOSI regista, LUCA RASTELLO e MAURO RAVARINO, giornalisti

gioco/performance a cura del COLLETTIVO IMMIGRATI AUTORGANIZZATI DI TORINO

aperitivo musicale

Domenica 28 Febbraio 2010 - ore 17,30

GLBTQ

"QUEER SARAJEVO FESTIVAL 2008" (Sarajevo, 2008)

a seguire:

collegamento in diretta da Sarajevo con SVETLANA DURKOVIC e VALENTINA PELLIZZER

incontro con DANIELE VIOTTI, Coord. Torino Pride e DANIELE SALARIS, regista

aperitivo musicale

Domenica 7 Marzo 2010 - ore 17,30

DONNE, ARTE E CREATIVITA'

VIDEO DI COLLETTIVI ARTISTICI di AA. VV.

a seguire:

sfilata di moda della collezione ETNO RADIONICA di Breza, progetto di MAE-AID/RE.TE.-CESVI/BSN

letture con inedite traduzioni di VESNA SCEPANOVIC e GABRIELLA MONTONE, accompagnamento musicale di ANDREA UGHETTO

aperitivo musicale con DJ GRISSINO

Le Domeniche del 14-21-28 Febbraio e del 7 Marzo 2010 El Barrio si trasforma per quattro appuntamenti in KINOBARRIO, un luogo dove, attraverso il cinema, il video, l'arte e la musica si pone uno sguardo nuovo sulla Bosnia di oggi, per uscire dall’ottica esclusiva di territorio di guerra e di odio. L’intento è quello di guardare 'oltre' e indicare dei percorsi possibili o una direzione auspicabile, un'attitudine al confronto e alla convivenza pacifica da sviluppare, nella valorizzazione delle diversità e della contaminazione culturale come ricchezza e crescita.

Al termine delle proiezioni sarà possibile fermarsi a riflettere, confrontarsi con autori e registi, giornalisti e attivisti, bere una birra d'oltre Adriatico, ascoltare musica balcanica e pensare insieme a nuove soluzioni costruttive europee. È sicuramente un’opportunità per dire delle cose e promuovere un modo di sentire di fronte ad esse.

L'ingresso agli incontri e alle proiezioni è libero e gratuito.

La rassegna KINOBARRIO è co-progettata e curata dall'Associazione MIAO - Musica Internet Arte Oltre che promuove eventi e attività socio-culturali per l'aggregazione giovanile a El Barrio, Centro per il Protagonismo Giovanile a Torino, da RE.TE. ONG che ha progetti d'intervento pluriennali a Breza (Sarajevo) e Zenica e dall'Associazione Nema Frontiera, che promuove il sostegno all'istruzione e l'attivismo giovanile in alcune aree della Bosnia-Erzegovina.




INFO

EL BARRIO

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