giovedì 27 settembre 2012

“La trappola”: l'odissea dell'emigrazione, il respingimento, la rinascita


CLARISTE SOH MOUBE INCONTRA GLI STUDENTI
DELL'IIS GALILEO FERRARIS DI SETTIMO TORINESE



In arrivo dal Mali Clariste Soh Moube, autrice del libro La trappola e giovane voce dell'altermondialismo africano

Una giovane donna, africana, calciatrice. Un sogno, l'Europa, che chiama Mbeng. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng – che è illusione. E la narrazione di una rinascita, ritornando all’Africa.
E' la sintesi del libro-testimonianza La Trappola, scritto dalla camerunese Clariste Soh Moube nel 2009 e di recente pubblicato in Italia da Infinito edizioni con le prefazioni di Aminata Traoré, Dagmawi Yimer e Giulio Cederna.

Dalla fine della sua odissea Clariste vive a Bamako, in Mali, dove a fianco di Aminata Traorè – una delle grandi voci dell'altermondialismo africano - lavora come assistente ricercatrice presso il Centro Amadou Hampaté Ba.

In Italia in questi giorni per un tour di presentazioni del libro che la porterà anche a Ferrara ospite del Festival d'Internazionale, Clariste consentirà anche di inquadrare l'attuale situazione e le prospettive del Mali, suo paese d'adozione, dopo il colpo di stato di marzo e la successiva divisione tra il sud del paese e il nord in mano ai gruppi jihadisti Aqmi (Al Qaida nel Maghreb Islamico) e Ansar Dine (Difensori della Fede).

Tra le numerose iniziative organizzate in diverse località italiane in collaborazione con le associazioni Il Mondo nella Città di Schio, Cuamm Piemonte e Apertamente di Biella, patrocinatrici del libro, e Infinito Edizioni,
Clariste sarà a Torino 3 ottobre 2012 per incontrare dalle 11.00 alle 13.00 gli studenti dell'Istituto Istruzione Superiore Tecnico e Professionale "Galileo Ferraris" di Settimo Torinese (TO), presso la Sala Levi della Biblioteca Archimede (Piazza Campidoglio, 50 – Settimo Torinese) che in collaborazione con l'Ong RETE stanno partecipando al progetto promosso dal Consorzio Ong Piemontesi e intitolato "DIARI DI VIAGGIO - Educare ad una cittadinanza mondiale condividendo a scuola le esperienze di migrazione" cofinanziato dall'Unione Europea e dal Ministero dell'Interno nell'ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi 2011 .

Nella serata della stessa giornata, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e con il Consorzio Ong Piemontesi, Clariste presenterà il suo libro alle ore 20.30 presso la Bibliomediateca “Mario Gromo” in Via Matilde Serao 8/A a Torino.
Seguirà dibattito e visione del film Aspettando la felicità regia di Abderrahmane Sissako, Francia/Mauritania, 95’, col.



lunedì 24 settembre 2012


Mali : Un accordo tra Bamako e la CEDEAO sull’invio d’un contingente militare africano.
Il Mali e la Comunità Economica dei paesi dell’Africa Occidentale ( CEDEAO) domenica  hanno finalmente trovato  un accordo sulle condizioni d’invio d’un contingente militare africano in vista di un’eventuale  operazione volta a  riconquistare il Nord, da sei mesi sotto il controllo degli islamici.
“Dovremmo  apprezzare quest’accordo, ottenuto con i nostri fratelli maliani. Possiamo finalmente dire che il Mali e la CEDEAO  sono d’accordo  a operazioni militari sul territorio maliano” ha dichiarato il rappresentante della Comunità Economica dell’Africa Occidentale, l’ivoriano Paul Koffi Koffi.
Per concludere quest’accordo è attesa in Bamako una delegazione della CEDEAO nei prossimi giorni, come annunciato all’AFP (Agence FRance-Presse) dai Ministri della Difesa del Mali e della Costa d’Avorio, dopo un incontro con il presidente ad interim del Mali, Dioncounda Traoré.
I dettagli di quest’accordo non sono ancora disponibili ma almeno un elemento essenziale è  stato chiarito: se gli eserciti della CEDEAO interverranno in Mali, la loro sede sarà ‘naturalmente’ in Bamako, ha preciso il ministro maliano della Difesa, Yamoussa Camara.
 ‘Quando si parla di truppe , si intende truppe della CEDEAO  e non di stranieri. E su questo, il Mali è d’accordo”, ha aggiunto Koffi Koffi , venuto d’Abidjan a Bamako con il Ministro Ivoriano dell’Integrazione Africana, Ally Coulibaly.
Al l’inizio di settembre, Dioncounda Traoré aveva ufficialmente chiesto aiuto alla CEDEAO, accorgendosi che  il Mali non era in grado di  riconquistare da solo i due terzi di suo territorio occupato dai gruppi armati islamici collegati ad’Al-Qeada magrebina (Aqmi)
Ma la CEDEAO, irritata da alcune richieste maliane, aveva chiesto a Bamako di rivedere  la sua posizione.
Il presidente maliano si era apertamente opposto all’invio dei truppe armate e pronte a combattere nella sola Bamako.
 ‘Qualsiasi forza militare inviata ha bisogno di una base’, ha commentato Koffi Koffi, aggiungendo che fosse di comune accordo.
Sabato ad Abijan, Yamoussa Camara ha incontrato il presidente Alassane Quattara,  a capo dell’esercito della CEDEAO.
Il ministro maliano aveva assicurato che l’invio di truppe dell’Africa Occidentale a Bamako era possibile a condizione che fosse eseguito con discrezione per non scioccare la popolazione.
Il contingente dell’Africa Occidentale potrà installarsi nella capitale maliana ma non avrà il compito di assicurare la sicurezza delle istituzioni del governo ad interim.
Un accordo da “rendere lindo”
 ‘Bisognerebbe armonizzare le posizioni. Tale visita veloce è stata utile”, ha dichiarato all’AFP una fonte vicina al governo maliano. Secondo quest’ultima, una delegazione della CEDEAO è attesa nei prossimi giorni a Bamako per mettere insieme tutto quello che è stato accettato dalle varie parti.
La CEDEAO che da  mesi prepara l’invio di 3.300 soldati in Mali, aspettava di avere un accordo con Bamako per inviare  all’Unione Africana  un progetto risolutivo della situazione, che dovrà essere esaminato anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti.
A seguito del colpo di stato militare del 22 Marzo, che a causato la caduta del  presidente Amadou Toumani Touré, il nord del Mali è da aprile sotto il controllo dei fondamentalisti islamici, che con le armi impongono alla popolazione la loro interpretazione della legge islamica “shar’ia”.
Venerdì il Consiglio di Sicurezza dell’ONU  ha espresso la sua profonda preoccupazione sulla violazione dei  diritti umani che i fondamentalisti islamici stanno commettendo nel Nord del paese, dove  aumentano le brutalità, dall’esecuzione tramite lapidazione di una coppia non sposata, alle amputazioni di sospettati per furto.   
Nel suo messaggio alla popolazione, il presidente maliano aveva auspicato la liberazione del Nord ‘ o attraverso la negoziazione o con la forza’.
Il presidente  Diouncounda aveva chiesto ai gruppi armati di iniziare delle ‘negoziazioni chiare’, senza tralasciare che ci si sta preparando alla guerra in cui si è disposti a incorrere se non vi sono altre alternative”.
L’articolo è di Serge  DANIEL  dell’AFP e la traduzione in Italiana è stata fatta da Mariale –Colette  MEFFIRE