martedì 20 novembre 2012


L’Unione Europea  
approva  una 
missione di formazione
per il Mali.

I ministeri degli esteri e della difesa dei cinque paesi dell’UE hanno sostenuto una proposta d’una missione Europea di addestramento per l’  esercito Maliano che sta combattendo contro  le forze armate  islamiste.
Germania, Italia, Spagna, Polonia e Francia hanno firmato a Parigi  una dichiarazione comune  approvando il piano per il Mali.
I paesi dell’Africa Occidentali intendono inviare un contingente militare per riprendere il controllo del  nord del Mali ora in mano agli  integralisti islamici  collegati all’Al-Qaeda.
Il capo dell’esercito Nigeriano ha dichiarato  alla BBC che i soldati arriveranno nel Mali  poche settimane dopo l’approvazione da parte delle Nazioni Unite.
La proposta di intervento deve  essere mandata al consiglio della sicurezza dell’ONU  per approvazione entro la fine dell’anno.
L’Unione Africana ha già approvato il  piano di invio di  un contingente di 3,300 soldati sotto la bandiera della Comunità Economica dei paesi dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
Nel mese di Marzo I gruppi Islamisti e I ribelli Tuareg hanno preso il controllo del Nord del Mali dopo la caduta di Presidente maliano  Ahmadou Toumani Toure.
In seguito le relazioni fra di loro  sono diventate più tese ed  ora, gli islamisti controllano le città più importanti nel Nord, imponendo la legge Islamica più severa.
L’ONU ha avvertito la comunità internazionale che  I combattenti islamisti stanno imponendo una versione cruenta della legge islamica nelle zone sotto i loro controllo. Il matrimonio forzato, la prostituzione forzata e lo stupro ora sono  sempre più diffusi.
Tre dei paesi che hanno partecipato nella riunione di Parigi (Germania, Francia, Polonia) , sono membri di un gruppo chi si chiama Weimar Triangle,  creato nel 1991 , per favorire i loro  rapporti.
Durante le loro discussioni di giovedì15 Novembre è stato  approvata la decisione del  Consiglio degli Affari Esteri dell’UE del 15 Ottobre che sancisce  che l’UE è “determinata a aiutare il Mali a essere di nuovo uno stato di diritto e  a ristabilire un governo pienamente sovrano e democratico”.
Nella stessa occasione, il Consiglio ha ordinato che sia messo in atto un piano di una eventuale operazione militare dell’EU che avrebbe come missione la riorganizzazione e l’addestramento dell’esercito della difesa Maliana.
Il Consiglio ha stabilito che l’operazione dovrebbe tenere “conto che le  condizioni per il successo di questo genere di missione,includono  il pieno  sostegno dell’autorità Maliana e la definizione di una  strategia di uscita” .
Il Ministro degli  Esteri francese  Laurent Fabius ha detto ai giornalisti giovedì che  “Gli Europei possono offrire il proprio aiuto ma  che ci vorranno tempo e mezzi”,
Il capo dell’esercito  Nigeriano Admiral Ola Ibrahim ha dichiarato alla BBC, che una volta che il Consiglio della Sicurezza dell’ONU abbia dato  il via libera per un intervento militare, il suo esercito i arriverà sul terreno di battaglia entro una o due settimane.
Ha sottolineato inoltre che  almeno 1000 soldati Nigeriani del contingente delle CEDEAO sono pronti a partire.
Aggiungendo che ha concordato che l’esercito Maliano farà praticamente quasi tutto il lavoro per proteggere il loro paese.     
Adm. Ibrahim ha ipotizzato che l’intervento militare ha la possibilità di scacciare gli islamisti di là delle frontiere, ma ha aggiunto che questo intervento valga la pena in quanto  sono  una minaccia alla pace e alla sicurezza della regione.
Il testo è della BBC e la traduzione è stata fatta  da Mariale- Colette MEFFIRE

martedì 13 novembre 2012


Gli integralisti  Islamici Maliani
Ansar Dine in discussione di un
accordo umanitario

Uno dei gruppi islamici nel nord di Mali ha accettato  di lasciare entrare nel suo territorio dei gruppi di aiuto umanitari.
L’annuncio di Ansar Dine è stato fatto dopo le discussioni con il mediatore regionale, il presidente del Burkina Faso, Blaise Compaore.
I combattenti hanno anche accettato di impegnarsi nelle negoziazioni di pace con il governo Maliano e di rispettare il cessate il fuoco.
Il mese scorso, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva adottato una risoluzione che permetteva l’invio di un contingente militare africano al fine di fermare l’occupazione del nord di Mali, sotto il controllo degli islamici.
Pochi gruppi d'aiuto umanitario umanitari hanno potuto raggiungere la grande regione deserta nel nord del Mali, dopo che Ansar Dine e i suoi alleati avevano approfittato del caos provocato dal colpo di stato militare di Marzo scorso.
I militari avevano provato a sedare una ribellione Tuareg iniziata ancor prima a Gennaio, ma dopo il colpo di stato i ribelli erano riusciti immediatamente a riprendere il controllo delle maggiori città della regione.
Gli islamici, legati al gruppo terrorista di Al-Quaeda, hanno progressivamente spodestato i gruppi Tuareg e consolidato il loro potere, introducendo una severa legge islamica.
Ansare Dine è stato ampiamente condannato per aver distrutto gli antichi santuari musulmani di Patrimonio Mondiale dell'Umanità, nella città di Timbuktu, con la scusa che quei santuari, venerati da seguaci della moderata setta dei Sufi, promuovessero idolatria, contraria alle regole islamiche.
 ‘Tornate a casa’
Decine di migliaia di persone sono scappate quest’anno e molte di loro si sono rifugiate nel vicino Burkina Faso. 
Secondo il Comitato Internazionale della Croce Rossa, i prezzi degli alimentari nei negozi sono molto alti per coloro che sono rimasti nel nord di Mali e i servizi sanitari e la fornitura  dell’acqua portabile sono stati indeboliti e drasticamente ridotti a causa della crisi.
Mathieu Bonkoungou il corrispondente della BBC nella capitale Burkinabe, Ouagadougou, ha raccontato che i rappresentati di Ansar Dine hanno dichiarato, dopo l’incontro con il Presidente Compaore, che dovrebbero lasciare libero il passaggio per coloro che possono fornire aiuto umanitario all'interno del loro territorio.
La dichiarazione, ha sottolineato Ansar Dine, dovrebbe esortare gli altri gruppi armati islamici a iniziare le negoziazioni di pace con i responsabili in Bamako.
Pochi mesi fa, c'è un grande impulso internazionale per riportare la stabilità in Mali.
Il gruppo regionale della CEDEAO, ha condotto le mediazioni che si sono concluse con la formazione di un governo di coalizione ad agosto a Bamako.
L’articolo è dalla BBC e la traduzione è stata fatta da Mariale-Colette MEFFIRE