venerdì 28 dicembre 2012


L’ONU  sostiene la forza 
d’intervento Maliano 
per espellere i ribelli
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha autorizzato la forza militare Africana di provare ad espellere  gli integralisti islamici dal Nord del Mali.
Il Consiglio ha  votato all'unanimità l’autorizzazione  alla forza  ad un primo mandato di un anno.
La risoluzione stabilisce inoltre delle ‘condizioni ’ per il Mali, includendo la riconciliazione politica e il miglioramento dell’addestramento dei militari.
I gruppi armati, alcuni collegati all’Al-Quaeda , hanno preso il nord del Mali dopo il colpo di stato di marzo e ora hanno istituto  una forma  molto dura  della legge islamica.
La comunità economica dei paesi dell’Africa Occidentale( CEDEAO) ha dichiarato che ha già 3,300 militari da  inviare in Mali,nonostante che questa operazione non dovrebbe iniziare prima di settembre 2013.
La risoluzione, che è stata elaborata dalla Francia, stabilisce  un processo a più stadi per la riunificazione del Mali.
All’EU ed ad altri paesi membri dell’ONU è stato affidato il compito di ricostruire l’esercito Maliano, sconfitto dai  nazionalisti Tuareg e dai ribelli islamici  che hanno preso il controllo del Nord del paese.
La corrispondente della BBC  Barbara Plett , in  sede dell’ONU,  ha sottolineato che l’obbiettivo principale è di rendere forte l’esercito Maliano per potere operare  insieme con gli altri soldati della CEDEAO.
L’ONU vorrebbe anche che il miglioramento  politico sia fatto prima dell’intervento militare e delle elezioni di aprile ‘o appena sia tecnicamente possibile’,
La risoluzione sottolinea che   è necessario un piano militare più forte ed ha chiesto al segretario-generale Ban Ki Moon di confermare urgentemente l’approvazione del consiglio per quello che riguarda la prevista  offensiva militare.
Inoltre, questa forza militare, che sarà chiamata “the African-led International Support Mission in Mali (Afisma)” dovrebbe utilizzare “tutte le misure necessarie” per riprendersi  il nord del Mali  dalle mani “dei terroristi, degli  estremisti ed dei gruppi armati”
Il Ministro Maliano degli Affari EsteriTieman Coulibaly ha accolto con favore la risoluzione come “un passo storico.”
Dopo che gli integralisti islamici e I Tuareg hanno preso il nord del Mali, la loro alleanza è rapidamente crollata. Ora  gli islamisti  controllano le principali città del nord del Mali.
Gli islamisti hanno distrutto gli antichi santuari di Timbuktu e hanno imposto una  forma violenta della legge islamica. Operazione  che è stata criticata  dalla comunità internazionale,
Migliaia di persone hanno lasciato il nord del Mali , dopo il conflitto, rifugiandosi in   Mauritania.
Un recente rapporto dell’ONU,  trapelato,  ha sottolineato che circa più di 400,00 persone potrebbero rimanere  senza casa  se l’operazione militare per cacciare i ribelli,  non iniziasse in fretta.
L’articolo è dalla BBC


martedì 18 dicembre 2012


Django Sissoko nominato il nuovo Primo Ministro Maliano







Il President ad interim Maliano Diouncounda Traore ha nominato un nuovo Primo Ministro, meno di 24ore dopo che il suo predecessore è stato costretto dai militari a dimettersi.
Django Sissoko, un funzionario della presidenza, è stato nominato per succedere a Cheick Modibo Diarra, che è stato condannato agli arresti domiciliari dopo le sue dimissioni.
La nomina è stata annunciata alla televisione di stato .
Il ruolo dei militari, in queste dimissioni forzate di Cheick Modibo Diarra, è stato condannato da parte dell’ONU e di molti altri paesi.
Ma il Capitano Amadou Sanogo, che ha condotto il colpo di stato in Marzo, ha detto che Cheick Modibo non è stato obbligato a lasciare il suo posto di primo ministro ma che i militari i avevano solo facilitato le sue dimissioni.
E’ dall’inizio dell’anno che il Mali è in una profonda crisi. Gli integralisti islamici e i ribelli Tuareg hanno presso il nord del Mali ed inoltre i militari  arrabbiati hanno organizzato un colpo di stato dopo che il governo civile non è stato in grado di  riprendere il controllo di tutto il paese.
L’ONU ha minacciato di imporre sanzioni  a seguito dell’arresto di lunedì e il Consiglio di Sicurezza ha dichiarato di esser pronto a prendere le “misure appropriate ” contro quelli che sono responsabili dell’instabilità del Mali.
Il segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon ha detto di esser “preoccupato”  delle recente novità ma sottolineando  gli sforzi nazionali e internazionali per risolvere la crisi politica Maliana.
Gli Stati Uniti hanno sottolineato il fatto che  il ritorno dei militari nella politica maliana è come un passo indietro della democrazia e L’ente regionale ha anche condannato l’azione.
Il testo è dalla BBC

mercoledì 12 dicembre 2012


Il Primo Ministro Maliano
Cheick Modibo Diarra
 si  dimette dopo l’arresto militare


Il Primo Ministro del Mali ha annunciato le sue dimissioni sulla televisione statale, dopo che è stato arrestato dai soldati che hanno condotto il colpo di stato a marzo.
Cheick Modibo Diarra è stato arrestato lunedì a casa sua nella capitale Bamako, presumibilmente su ordine del leader del colpo di stato, il capitano Ahmadou Sanogo
Il primo ministro avrebbe dovuto partire per la Francia
Modibo Diarra è stato nominato il primo ministro di un governo ad interim ad aprile, dopo che i militare hanno ufficialmente lasciato il potere ai civili.
Il sessantenne astrofisico aveva sostenuto i piani per l’invio di una forza d’intervento dell’Africa Occidentale nel nord del mali, occupato dagli integralisti islamici e i ribelli tuareg dopo il colpo di stato militare di marzo. Ma le tensioni tra i soldati che hanno condotto il colpo di stato e il primo ministro civile che avevano dovuto nominare nelle ultime settimane erano cresciute.
La maggiore parte dei soldati maliani sono contro l’intervento militare straniero, affermando di avere bisogno solamente di sostegno finanziario e logistico.
Il portavoce dell’esercito maliano Bakary Mariko ha dichiarato alla BBC che il primo ministro era sospettato di aver tentato di mettere in pericolo il dialogo politico per una transizione verso la democrazia.
Ha aggiunto che “otto mesi fa il primo ministro ha ricevuto la missione di aiutare il mali a recuperare la sua integrità territoriale, ma invece ha operato per rimanere al potere indefinitamente”
Il portavoce ha aggiunto che Diarra sarà detenuto fino alla nomina di un nuovo primo ministro.
 “Speranza per la Pace”

Nel suo messaggio alla televisione nazionale maliana ORTM Modibo Diarra non ha dato alcuna spiegazione sulle sue dimissioni.
“uomini e donne che sono preoccupati del futuro della nazione, state sperando la pace. E per questo motivo che io, Cheick Modibo Diarra, mi sto dimettendo con il mio intero governo.”
Il portavoce ha dichiarato alla BBC che il primo ministro stava per lasciare il paese per la Francia per un check-up medico. Non si sa se avesse cercato di fuggire.
La capitale Bamako la mattina di martedì era tranquilla. Un giornalista ha dichiarato alla BBC che le persone stavano andavano a lavorare e forse non avevano ancora saputo la notizia.”
Il testo è dalla BBC.