mercoledì 1 luglio 2009

dai nostri cooperanti in Nicaragua e Honduras


Carissimi

Ieri Rosita mi diceva che li da Tegucigalpa l`acceso alle informazioni non ufficiali è piuttosto difficile, data la censura a cui siete sottoposti (oscuramento di tutti i canalí televisivi “pericolosi” , inclusa la CNN in vari settori della città). Eravamo quindi rimasti che avrei mandato alcune informazioni in base a quanto si riesce a capire da qui. Ve le segnalo in forma schematica.

Ieri qui in Nicaragua si sono tenute 3 riunioni: 1) quella dei paesi aderenti all`ALBA (Chavez in testa)2) quella dei paesi del Gruppo di Rio (America latina) e quella dei Paesi del SIECA (Centroamerica). La condanna del Golpe (da tutti ormai definito tale, senza mezzi termini) è stata unánime; nessuno riconosce l`attuale governo in Honduras. Riguardo alla soluzione della crisi vi sono 2 posizioni, una che sembra maggiorataria e caldeggiata in primis dai presidenti facenti parte dell`ALBA è quella di favorire un rápido rientro di Zelaya nel paese, la destituzione dei golpisti e quindi far si che il rovesciamento del golpe sia l`occasione per riformare a fondo il sistema político e militare honduregno. Per ora Chavez ha scartato enérgicamente l`opzione di un invasione militare. La seconda, proposta dal presidente della Rep. Dominicana propone il rientro di Zelaya (dietro ci potrebbero essere gli USA) e la apertura di un dialogo político per risolvere la crisi istituzionale interna al Paese. Oggi si terrà a Washingron una riunione dell`Organizzazione degli Stati Americani (OEA) e ci si aspettano dei pronunciamenti imporrtanti.
Intanto sono iniziate le prime misure di isolamento del Paese. Le dogane con gli altri 3 paesi centroamericani saranno chiuse per le prossime 48 ore per impedire il commerci (una sorta di embargo ma fifficile da sostenere dato che da Porto Cortez, partono varie esportazioni centroamericane) o, poi si vedrà se la misura verrà allargata,. Il SIECA ha sospeso i finanziamenti della BCIE (Banca centroamericana di Investimenti economici) in Honduras. Si parla di una sospensione dei finanziamenti USA (Cuenta del Milenio). Altre misure potrebbero essere prese nei prossimi giorni. L`OEA riconosce come rappresentante dell`Honduras presso questa organizzazione la persona delegate da Zelaya e non quelle indicate dal governo in carica.
Zelaya ha dichiarato che domani, dopo la riunione dioggi a Washington, tornerà in Honduras accompagnato da altri presidenti latinoamericani e se possibile dal presidente della OEA. Rotornerebbe per riassumere il suo ruolo di Presidente ed ha fatto un appello ai militari a non rispondere al generale Romeo (Golpista) ed alla popolazione civile, di venire a riceverlo all`aereoporto.
Riguardo ai disordini interni, qui la Prensa (giornale nicaragüense di destra e fazioso) parla di gravi scontri preso la casa presidenziale con almeno 47 feriti civil di cui alcuni gravi. Varie arterie del Paese sono state bloccate da gruppi di manifestanti, che bloccati dal l`esercito non riescono a raggiungere Tegicigalpa. Secondo un canale televisivo che i si definisce indipendente ma di fatto è piuttosto antisandinista (e quindi non certo amico di Zelaya) i manifestanti a Tegucigalpa sono tra le 1000 e le 2000 persone.Data la situazione che state vivendo (militari nelle strade, mezzi di informazione imbavagliati) si considera che questo numero di persone è da valutare “rilevante”. Zelaya ha parlato di 10.000 persone però questo dato non è considerato attendibile.
Un ultima cosa importante è quella di interpretare la strategia di chi ha effettuato il golpe. Pare che gli obbiettivi siano due. Uno immediato, che è quello di impediré la consultazione popolare voluta dal Presidente e considerata illegale dal Legislativo e dalla Corte di Giustizia (Zelaya definisce questa operazione un blocco dell`oligarchia ai cambiamenti necessari nel Paese, il legislativo la definisce un operazione voluta da Zelaya illegittima ed anticostituzionale) il secondo a medio termine, consiste nel resistere questi 5 mesi di transizione impedendo a Zelaya di governare e promuovere eventuali riforme per poi indire a nuove elezioni a Novembre (come previsto) ed a quel punto dare per risolta la crisi nel Paese, normalizzando il tutto. Esiste però un problema: come puo un governo golpista, non riconosciuto internazionalmente convocare a elezioni? Ci sarà qualcuno che si presterà a fare anche solo l`osservatore internazionale in questo scenario, dove gli altri Presidenti dell`ALBA hanno gia detto che considereranno questa eventale azione un avvallo del Golpe di Stato?
Bene, è tutto. Continúate a farsi sapere quello che sucede e quello che si dice li nel Paese. Non esponetevi nelle strade dato che anche se in molti posti vige una calma apparente, gli scontri potrebbero aumentare con il tempo.
Un abbraccione, manteniamo il contatto per skype e ciao
Mauro



Cari tutti,

vi scrivo le ultime notizie che circolano con insistenza in Honduras.
Premetto che, in questo momento, abbiamo scarso accesso a informazioni certe. Le uniche informazioni che trapelano, oltre a quelle faziose pubblicate dai giornali palesemente a favore del Congresso, non sono comunque ufficiali, ma, quantomeno, attendibili.

Gli ambasciatori del Venezuela, del Nicaragua e di Cuba sarebbero stati rilasciati, dopo aver subito violenze. Tra di essi, il primo è anche stato trattenuto per un periodo più lungo.
Patricia Rodas, uno dei personaggi (con cariche governative) più vicini al Presidente Zelaya, sarebbe stata picchiata, trattenuta nell'aeroporto di Toncontin e attualmente avrebbe trovato rifugio in Messico.

Nella capitale, verso le ore 8:00 pm, davanti alla Casa Presidenziale, la situazione si è mantenuta calma fino all'arrivo di una camionetta delle forze armate, con tre militari a bordo. La camionetta è stata presa d'assalto dai manifestanti pro-Zelaya. A quest'atto, le forze militari hanno risposto sparando colpi in aria, generando panico. La folla, in virtù di tale reazione, ha iniziato a prendere d'assalto le vetrine dei negozi circostanti, tentando, tra l'altro, di occupare la Casa Presidenziale.

A San Pedro Sula, nel pomeriggio, per decisione del Congresso, è stato arrestato, con il pretesto di essere troppo vicino al Presidente Zelaya e alla sua quarta urna, il sindaco della città.

Domani sarà una giornata cruciale per l'evolversi della situazione, in quanto sono previste manifestazioni nei centri nevralgici del Paese, quali Tegucigalpa e San Pedro Sula, nei quali è previsto l'arrivo di molti cittadini provenienti dai rispettivi circondari. Nel caso di Tegucigalpa, si vocifera che i manifestanti arriveranno da tutti i Dipartimenti dell'Honduras.

A rendere più incerta e complicata la situazione, il rilasciato legittimo Presidente della Repubblica, Zelaya, si troverebbe in questo momento (sempre secondo le medesime fonti) in Nicaragua, a Managua, dove si sta tenendo un summit dell'ALBA, in merito, probabilmente, alle azioni da intraprendere nella giornata di domani e nei giorni a seguire.

Re.Te. - Movimondo in Honduras, così come la sede centrale, sottolinea la sua opposizione verso qualunque atto che possa mettere in pericolo la democrazia nel Paese, così come stà avvenendo in questo momento in Honduras.

Atti come questo, non solo rappresentano una violazione della democrazia, ma potrebbero rappresentare, anche, un pericoloso antecedente per tutta la regione centroamericana.

In attesa di ulteriori sviluppi, su cui vi aggiorneremo, vi ringrazio per l'appoggio e vi mando un abbraccio.

A prestissimo.

Rosita

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