giovedì 25 giugno 2009

Nicaragua, la crisi colpisce le donne lavoratrici

Quasi 29mila posti di lavoro sono stati persi nel 2009 in un Paese con meno di sei milioni di persone

Secondo quanto riferisce un rapporto dell'organizzazione Movimento per le donne lavoratrici e disoccupate ‘Maria Elena Cuadra', le donne lavoratrici in Nicaragua sono le più colpite per la crisi economica in Latinoamerica. Tra 2006 e 2009 quasi 29 aziende nella zona sono state chiuse lasciando in casa oltre 25mila persone, l'85 per cento delle quali sono donne.

Donne come Lorena Castillo, che ha 32 anni. E che ha chiesto al suo capo un giorno libero per poter andare dal ginecologo. "Non ti preoccupare, il tuo lavoro ci sarà domani quando torni", le aveva detto il capo. E invece quel giorno è stato l'ultimo di lavoro per Lorena. La mattina successiva al giorno di permesso ha provato a tornare al suo posto di lavoro. Ma le guardie di sicurezza non l'hanno lasciata entrare. Ha aspettato davanti alla porta per ore. "Non ho potuto fare niente per te", le ha spiegato il capo dopo essere uscito alla fine della giornata: "Hanno licenziato anche altre 12 ragazze perché pensavano fossero incinte".
La vicenda di Lorena è avvenuta nel mese di Dicembre 2008. A Marzo la compagnia ha chiuso lasciando senza lavoro circa 900 persone, il 90 per cento delle quali erano donne.
In Nicaragua l'industria tessile genera circa 90mila posti di lavoro diretti e 10mila posti di lavoro indiretti. Le industrie sorgono in aree industriali conosciute come ‘zone franche', centri di produzione che godono di speciali esenzioni fiscali.
Paesi come il Nicaragua hanno l'obiettivo di attrarre investimenti stranieri.
Le società che sono nella zona franca vengono quasi tutte da Asia e Stati Uniti e tendono ad assumere lavoratori in condizioni sfavorevoli. Bassi salari, ore di lavoro estenuanti e violazioni dei diritti previsti dal mercato lavorativo interno. Queste aziende sono i principali generatori di posti di lavoro nel settore privato, ma sono stati anche la prima fonte di denunce di violazioni dei diritti dei lavoratori dal 1991. Negli ultimi cinque anni sono state presentate oltre 100mila denunce.
I sindacati sostengono che le aziende utilizzano la crisi come pretesto per sbarazzarsi di donne incinte e dei lavoratori che soffrono di problemi di salute. Secondo il governo, circa 29mila posti di lavoro sono stati persi nel 2009 e, secondo il Fondo Monetario Internazionale, il numero di disoccupati arriverà ad oltre 52mila alla fine di quest'anno in un Paese con 5,7 milioni di persone. Il portavoce del sindacato di lavoratori sandinista, Roberto Gonzàlez, ha spiegato che queste cifre sono il risultato del calo del consumo nel mercato statunitense. Secondo la Fondazione per lo Sviluppo Economico e Sociale in Nicaragua, tra 33mila e 64mila persone attraverseranno la linea della povertà quest'anno in un Paese dove il 47 per cento della popolazione sopravvive con meno di due dollari per giorno.
www.peacereporter.net

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Perche non:)