martedì 11 marzo 2008

NEVICATA MARZOLINA



L’inverno in Bosnia è un concetto esteso: esteso piu’ o meno da Ottobre ad Aprile. Arrivato il 1 Marzo qui a Breza con un bel sole primaverile, l’illusione è durata un giorno; già il 3 di Marzo una trentina di centimetri di neve mi facevano compagnia…. Qui non ci badano più di tanto, anzi, quando nevica almeno non si è troppo sottozero (si sono toccati i – 25° nei casi peggiori…)

Regola fondamentale per la sopravvivenza è conoscere l’uso della stufa a legna, la più diffusa di marca Alfa-Plam, mi dicono tedesca come quasi tutto da queste parti, carina, tipo casetta, solo che è di ghisa rinforzata. Manovre fondamentali:
1 – comperare un giornale a caso (quello con più pagine; costo medio: 1 Marco Bosniaco = 0,51 Euro). Chi può, lo legge anche, ma non troppo approfonditamente, che fa freddo…
2 – Farsi prestare un accendino. Facile. Qui dai 12 anni in su fumano pressochè tutti!
3 – Imballare la carta, infilarla nella stufa e procurarsi dei legnetti. Legnetti? Concetto sconosciuto. La legna qui viene tagliata in blocchi compatti dai 2 chili in su e basta. In alternativa, carbone, che ce n’è una miniera qui di fianco e probabilmente anche qui sotto casa, nel senso di sottosuolo... Andare allora dal vicino, che ha investito il microcredito UNDP in macchinario appposito, e comperare gli appositi blocchetti di cippato di segatura (pezzatura in bustona di plastica: dai 10 ai 20 chili, più o meno)
4 – Trascinato il sacco a casa sotto larghe falde nevose, procedere con la disposizione simmetrica di 3 o 4 blocchetti e iniziare l’accensione, ma non prima di avere aperto il tiraggio del camino (mossa fondamentale!!!) e anche aver aperto due fessurine sul fronte nord della stufa (agevolano la fornitura di ossigeno, dicono)
5 – Chiudere lo sportello laterale e contemplare l’accensione della carta. Andare a togliersi di dosso la segatura del cippato, tornare e contemplare con tristezza la brace semispenta dei blocchetti nella stufa, causa probabile: eccesso di tiraggio e ossigeno
6 – Inserire ulteriore carta (pagina sportiva) del giornale e demolire anche parte di una incolpevole scatola di cartone per riaccendere. Inserire, speranzosi, anche un blocco di legno, dei più piccoli (piccoli, si fa per dire…)
7 – Richiudere lo sportello e contemplare la ri-accensione… Al momento del crollo del blocco di legno, messo incautamente in bilico sui blocchetti di cippato inceneriti, osservare il subitaneo spegnimento del tutto
8 – Estrarre dalla stufa il blocco di legno semicarbonizzzato, con grave danno per il benessere dell’arredamento circostante e per il clima dell’alloggio e riprovare daccapo l’accensione. Fallire miseramente.

9 – Invitare a cena gli assistenti locali del progetto, che da bravi bosniaci (l’individuo medio qui in casa vuole 24 gradi almeno) commenteranno: “Che freddo!!!’’ e accenderanno la stufa in due minuti netti

Garantisco comunque che in due giorni si impara… (Enrico, Bosnia)

3 commenti:

RE.TE. ONG ha detto...

Grande Enrico il nostro cooperante boscaiolo! Un bacio dai 38° gradi di Marrakech, Katia

RE.TE. ONG ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RE.TE. ONG ha detto...

finalmente comunichi!!...il paessaggio sarà bellissimo nonostante il freddo.baci. Cinzia