mercoledì 28 marzo 2007

esplosioni a Maputo



Ciao a tutti,

Per vostra informazione e, immagino curiosita’ e interesse, vi mando qualche “frammento” (da noi erano invece schegge!) di quanto accaduto a Maputo il giorno 22 Marzo 2007 con l’esplosione del deposito principale di munizioni pesanti di Maputo. Il materiale bellico risaliva al periodo coloniale e post coloniale della guerra tra FRELIMO e RENAMO, ammucchiato chissa’ come in vari depositi.

Le esplosioni sono cominciate verso le 15 e sono andate avanti ininterrottamente fino a verso le 18:30, ma ci sono state anche esplosioni sporadiche fino alle 22:00.

Per una ora e mezza circa sono esplose le munizione di minore potenza, forse granate, obici di cannoni, ecc..., le cui detonazioni arrivavano comunque fino alla zona centrale di Maputo (circa 9 km di distanza dai depositi!), dando l’impressione di un bombardamento continuo e senza sosta eseguito da bazooka o cannoni.

Verso le 17 sono invece cominciate le vere bombe pesanti, dando l’impressione che esplodessero a poche centinaia di metri, lanciate da invisibili e silenziosi caccia, mandando in frantumi i vetri in molte parti della citta’ e creando panico tra la popolazione. Alcune bombe rimosse poi dai quartieri limitrofi erano delle dimensione di piu’ di un metro di lunghezza e 50 cm di larghezza, altre invece erano dei veri e propri missili piu’ sottili ma di circa due metri di lunghezza.

Sopra il campo sanitario della Cooperazione Italiana e’ passato con un gran sibilo un oggetto che si e’ andato ad insabbiare sulla spiaggia esattamente di fronte, fortunatamente senza esplodere, percorrendo quindi una distanza dall’origine di circa 10 km!

Ovviamente, sui popolosi quartieri vicino al deposito munizioni, c’e’ stata un pioggia di esplosivi seminando morte, distruzione e terrore. Nel nostro Centro di Formazione Professionale, nel quartiere “25 di Junho” dell’UGC, sono crollati i tetti falsi di due sale corsi, che erano fatti di pannelli di gesso mantenuti da una struttura di profilati di alluminio. Alcuni vetri sono andati in frantumi.

Nella sede della radio dell’UGC, nel quartiere Bagamoio, 1,5 km piu’ vicino al deposito di munizioni, sono andate in frantumi tre grosse vetrate di circa 3mx4m con uno spessore di oltre un cm.

Severamente colpito e’ stato invece l’ospedale di Infulene che si trova lungo la strada nazionale, ad una distanza di circa 1,5 km dal deposito munizioni. L’ospedale sembra come se fosse stato intenzionalmente attaccato con colpi di bazooka, avendo aperto due grosse falle nelle pareti di due edifici. In una delle due sale colpite funzionava una infermeria piena di malati. La decisione di un infermiere di far evacuare l’infermeria alle prime esplosioni sentite, dato che si affacciava alla strada, e’ stata provvidenziale, salvando tutte quele vite. La sala e’ andata completamente distrutta dopo essere stata centrata da un obice.

Il bilancio della tragedia e’ stato molto pesante, essendoci stati circa 100 morti, 400 feriti tra gravi e meno gravi, centinaia di case distrutte o danneggiate.

La versione del Ministro della Difesa sulle cause dell’incidente e’ stata quella dell’eccessiva temperatura registrata il giorno 22 di Marzo. Ovviamente, nessuno ci crede!

Quello che invece e’ emerso chiaramente e’ la irresponsabilita’ del Governo su un aspetto che gia’ aveva creato seri problemi in passato. Lo stesso deposito era esploso creando vittime nel 1985, mentre nel Gennaio di quest’anno ci sono state altre esplosioni senza vittime, creando pero’ danni alle case vicine. In entrambe le occasioni si era detto che si sarebbero presi provvedimenti (quello piu’ ovvio sarebbe di ritirare il deposito dall’attuale posizione in mezzo alla popolazione!) ma, come al solito, sono state solo chiacchiere.

Tonino Archetti

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