venerdì 19 marzo 2010

Risultati dell'ultimo Comitato Direzionale al Ministero degli Esteri

Estratto da IL VELINO COOPERAZIONE

La sessione del comitato Direzionale per la cooperazione allo sviluppo del 15 marzo, la prima del 2010, ha visto approvare progetti per oltre 70 milioni di euro e deliberate alcune novità importanti come la lista dei paesi eleggibili ai crediti agevolati per le imprese miste, le Linee guida per la Cooperazione decentrata e l’aggiornamento delle “Linee guida e indirizzi di programmazione per il triennio 2010-2012”. "Le mie direttive – ha spiegato il ministro Franco Frattini - sono state volte a promuovere l’adozione di provvedimenti di razionalizzazione e semplificazione amministrativa ispirati a principi di trasparenza ed efficacia, anche in linea con le raccomandazioni della recente ‘peer review’ dell’Ocse/Dac”.
Inoltre, ha proseguito il ministro, “ad attuare una efficace programmazione degli interventi in linea con le strategie prioritarie di cooperazione. In questo contesto mi preme sottolineare come siano stati già approvati progetti per un ammontare che porta al 70 per cento gli impegni a fronte dello stanziamento annuale”. Infine, ha concluso Frattini, le decisioni del Direzionale “confermano le mie direttive sull’utilizzo delle risorse della Cooperazione per promuovere l’internazionalizzazione del Sistema Italia.”
In tutto sono stati approvati sette contributi volontari per circa dieci milioni di euro; tre finalizzati per oltre quattro milioni; 18 iniziative bilaterali a dono per circa 47,5 milioni; 13 programmi (di cui quattro di Educazione allo sviluppo) promossi da Ong, per un valore complessivo di oltre 7,3 milioni e un progetto di cooperazione decentrata per 700 mila euro. In termini di distribuzione per area geografica del totale deliberato, il 45,32 per cento è stato destinato al Bacino del Mediterraneo e Vicino Oriente, con l’approvazione di un “pacchetto” per la Tunisia (oltre 19,7 milioni di euro), con due iniziative bilaterali di sostegno al settore privato e di protezione dell’ambiente.
Nella stessa area geografica, circa sette milioni di euro andranno ai Territori Palestinesi per il sostegno al bilancio dell’Autorità nazionale palestinese. Il 18,21 per cento è stato deliberato in favore dell’Africa subsahariana, con l’Etiopia primo beneficiario grazie all’approvazione di un progetto nel settore idrico-sanitario per oltre sei milioni di euro. Il 15,97 per cento è stato suddiviso in cinque contributi volontari destinati ad altrettanti organismi internazionali e due contributi finalizzati al Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite. L’Asia è destinataria del 7,24 per cento. Nell’area geografica, l’Afganistan è stato confermato paese di assoluta priorità e oggetto di alta attenzione, beneficiario di sei iniziative per un valore complessivo di oltre cinque milioni di euro, incentrate sul rafforzamento delle capacità istituzionali e la ricostruzione dello Stato.
All’America Latina e all’Europa sono state destinate, infine, le restanti percentuali del 6,71 e 6,56 per cento. Sul versante delle tipologie d’intervento, per le emergenze sono stati deliberati quattro contributi volontari per i fondi bilaterali (di emergenza) presso Unicef (l’agenzia Onu per i bambini), Unhcr (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), Pam e Cicr (Comitato internazionale della croce e Mezzaluna Rossa) per oltre cinque milioni di euro, oltre al sostegno alla Base operativa di pronto intervento umanitario Onu di Brindisi gestita dal Pam (Unhrd), con due contributi finalizzati per 3,63 milioni.
Inoltre, dopo dieci anni l’Italia ha delle nuove Linee guida per la Cooperazione decentrata. Il documento riscrive le regole alla luce delle modifiche del piano normativo, della riforma del titolo quinto della Costituzione e della legge La Loggia, che ha incrementato sensibilmente le potestà delle Regioni e degli enti locali. Gli elementi caratteristici delle nuove Linee guida sono la valorizzazione del ruolo delle Rel nel contesto dell’aiuto pubblico allo sviluppo. Questo, però, deve rimanere all’interno del principio che le attività di cooperazione allo sviluppo sono di competenza primaria dello Stato.
In pratica, bene al lavoro delle Regioni e degli enti locali, purché sia coordinato e controllato dal governo e dal ministero degli Esteri. Ciò per stabilire coerenza e raccordo più adeguati tra le attività governative e le Regioni, al fine di evitare doppioni e massimizzazione la resa delle azioni. Inoltre, con il documento, l’attività delle Rel è stata inserita dentro i nuovi principi dell’efficacia dello sviluppo, fissati in ambito Ocse e oggetto di esame da parte dell’Organismo che si è concluso lo scorso dicembre.
(Francesco Bussoletti)

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