lunedì 28 settembre 2009
Honduras, sempre peggio
Carissimi,
la situazione in Honduras non solo è peggiorata, ma sta degenerando.
Ieri, il governo golpista ha "invitato" l'Ambasciata del Brasile a definire, in un periodo non superiore a 10 giorni, lo status di Zelaya.
Inoltre, ha condizionato il ritorno degli ambasciatori di Spagna, Venezuela, Messico e Argentina all'invio e approvazione di una richiesta formale di riconoscimento e autorizzazione ad entrare nel Paese degli stessi.
Durante la notte, in tutta fretta, è stato approvato un decreto esecutivo secondo il quale sono stati sospesi, per un periodo di 45 giorni, i diritti costituzionali.
Cholusat sur, unico canale che continuava a trasmere le immagini e i commenti della resistenza e non, è stato chiuso oggi. Lo stesso si vuole fare con Radioglobo.
Stamattina, i membri della missione dell'OEA sono stati espulsi dal paese. Inoltre, sono stati espulsi tre cittadini spagnoli e uno colombiano.
In questo momento, la radio sta diffondendo la notizia dell'ordine dato a polizia e militari di usare la forza "nei casi necessari" e di arrestare qualsiasi persona che, durante le ore del coprifuoco, si trovi fuori dalla propria abitazione e si opponga alle forze dell'ordine.
Con questi atti, il governo golpista dimostra la sua totale chiusura verso il dialogo e, quindi, la risoluzione della crisi in Honduras.
Intanto, domani si svolgerà, a Tegucigalpa, la manifestazione convocata da Zelaya.
Sempre domani, spero di riuscire ad avere notizie dall'ambasciata che, in realtà, sembra non vedere quello che sta succedendo. Addirittura, le comunicazioni mandate a Roma riflettono una situazione non corrispondete alla realtà. Per il momento, la stessa Ambasciata continua a non garantire nessun tipo di appoggio agli italiani presenti sul territorio.
Sempre domani, spero anche di riuscire a parlare in Cooperazione con il responsabile dei progetti di emergenza per sapere cosa dice l'Unità di Crisi.
In tutta questa situazione, penso anche alla posizione di Re.Te. nel Paese e alla sicurezza del nostro personale italiano e hondureno.
Nonostante abbiamo ottenuto il tramite per la personalità giuridica, questo non legittima la presenza e il lavoro della ong sul territorio.
Io stessa, così come Alex e Tiziana Rossetti, siamo ancora in tramite per il permesso di lavoro, quindi non è autorizzata la nostra presenza e legittimato il nostro lavoro.
Claudia Zaninelli (che, oltretutto, si sta riprendendo dal dengue emorragico)e Federica Nazzarro, che lavorano a San Pedro Sula, non hanno nemmeno il tramite. Il personale locale deve passare vicino ai luoghi "caldi" della città per arrivare in ufficio.
Già la scorsa settimana, l'ong è stata chiusa perché non era sicuro attraversare la città e il barrio dove si trova la sede, durante la notte, sta in resistenza. Domani solo parte del personale sarà in ufficio, in quando è previsto il monitoraggio di KNH sull'amministrazione dei progetti, fermo restando che, se già nella mattina sarà pericoloso uscire, la riunione sarà sospesa.
Comunque, mi sono permessa di dare a tutto il personale italiano le e-mail di Re.Te. Torino e Nicaragua, affinché riceviate informazioni da e su tutti gli italiani della ong in Honduras. Inoltre, ho suggerito a tutti di non esitare ad uscire dal Paese se la situazione peggiora.
Per il momento è tutto...
Vi mando un forte abbraccio.
Rosita
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