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giovedì 25 giugno 2009

il primo sindaco donna di Marrakech

Di strada da fare ce n’è ancora tanta e non solo lì dove la cultura considera le donne un gradino (o anche molti piani) sotto gli uomini. Qualche volta però alle recriminazioni e all’indignazione per ciò che va storto e sembra negare anni di lotte femminili – e non necessariamente solo femministe – si aggiunge una notizia che sembra aprire uno spiraglio in più. E che comunque fa bene all’ego delle donne, a prescindere dalle sue pur importanti implicazioni culturali e politiche.

La notizia, questa volta, riguarda l’elezione del nuovo sindaco di Marrakech, una donna, anzi la prima donna sindaco della città. È un avvocato, Fatima al-Mansouri, ha studiato in Francia, ha 33 anni e idee molto moderne. Che intende sostenere sfruttando la sua nuova posizione di donna politica sulla via già tracciata dal re Mohammed VI che ha favorito una maggiore partecipazione delle donne alla vita pubblica del Marocco.

da pinkblog.it

domenica 28 settembre 2008

LANCEMENT PROJET FIMA - FORMER INFORMER POUR MIEUX AGIR



Il 18 settembre si è svolta a Marrakech il lancement del progetto FIMA,Former Informer pour Mieux Agir,finanziato nell'ambito del programma PASC/INDH gestito dal PNUD MAROC su fondi della Cooperazione Italiana, progetto che vede un partenariato tra la CROISSANT ROUGE MAROCAIN, comité de Marrakech, l'Associazione EL AMANE pour le developpement de la femme e RE.TE. ONG. Il progetto prevede la formazione per giovani volontari su diversi temi (protezione dell'infanzia, diritti umani e della donna, salute), l'organizzazione di giornate di sensibilizzazione nei luoghi più disagiati di Marrakech (scuole, ospedali, penitenziari, quartieri difficili, zone rurali).
Alla giornata, che ha previsto una visita nei luoghi d'intervento del progetto e un lancement de presse in presenza di numerosi giornalisti, hanno partecipato Luca Portacolone, responsabile del programma PASC/INDH, Hassna Fassah, responsabile del point focal genre per il PNUD, Mourad Lakhouadra, direttore del progetto, Katia Medeot, responsabile paese per RE.TE., più numerosi volontari e quadri della Croissant Rouge di Marrakech e di El Amane.

http://www.marrakechnews.net/Marrakech-Former,-informer-pour-mieux-agir,-projet-social-international_a1990.html

http://www.tanmia.ma/article.php3?id_article=17129&var_recherche=croissant+rouge






venerdì 20 giugno 2008

DELEGAZIONE DI ARTIGIANI DI TAMESLOHT


Sabato 21 giugno arriva a Torino una delegazione di Artigiani marocchini provenienti da Tamelsoht per il Projet d’Appui à la Société Civile en soutien à l’Initiative Nationale de Développement Humain PASC-INDH: Valorisation des traditions artisanales de Tamesloht.
Gli artigiani nei settori della ceramica della tessitura della lavorazione del ferro, saranno impepegnati in diverse attività ed incontri per tutta la prossima settimana:

23 Giugno, ore 10.00-13.00 presso CNA, Sala Presidenza, Via Millio 26, Torino
Benvenuto e Presentazione Programma delle attività organizzate da CNA Torino
Presentazione di CNA Torino, Enrica Gay e Marzia Sica
Presentazione di COGART, Renato Alberti


24 giugno, Città di Chieri
"FIBER ART" di Chieri.
Fiber Day" un evento dedicato alla Collezione Civica di Fiber Art della Città, che prevede la mostra di oltre ottanta opere provenienti da tutto il mondo, con eventi collaterali, workshop, laboratori, performance e un convegno.
La manifestazione è inserita nel Calendario di Torino 2008 World Design Capital e di UIA World Congress; ha la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione-DAMS, nell’ambito della convenzione stipulata per un progetto di allestimento museale della Collezione e dell’ipotesi di avviare un laboratorio di ricerca sul tema Fiber Art.
La collezione, una delle prime in Italia con tali specifiche caratteristiche, esprime i principali flussi di tendenza di questo linguaggio. Arazzi contemporanei, quilt, sculture tessili, art wear e abiti-oggetto, accanto ad installazioni e libri d’artista, rappresentano all’interno della raccolta diversi cicli tematici.


25 Giugno, ore 14.00
TAVOLA ROTONDA
L’eccellenza artigiana nel Mediterraneo: in viaggio tra Piemonte e Marocco
Auditorium della Provincia di Torino, Valeggio 5.



A seguire, saremo ospiti della Casa dei Popoli di Settimo Torinese, c/o Sala Borgaro, Via Matteotti 6. www.lacasadeipopoli.it


26 Giugno, ore 17.00 presso CNA Torino, Sala Carbotta, Via Millio 26, Torino

Workshop “Qualità dei prodotti, innovazione di processi, identificazione di nuovi mercati: le sfide degli artigiani marocchini ed italiani e delle loro associazioni”
CNA Torino, Via Millio 26, Sala Carbotta, ore 17.00
Coordinerà il dibattito: Remo Ansaloni, consulente CNA, esperto settore marketing
Interverranno:
Artigianato in Marocco e la sfida dell’Associazione professionale degli artigiani Al Islah di Tamesloht : Hassan Tihim, Presidente Associazione Al Islah
L’attenzione al prodotto, l’innovazione dei processi: testimonianza di Silvana Neri, titolare della ditta La Castellamonte
Dare eccellenza al prodotto: artigianato artistico e d'eccellenza: Chiara Ferraris, titolare ditta Art & Glass Fusing
Legame con il territorio e promozione dei prodotti artigianali: Mario Gagliardi, presidente del Consorzio ArtiMont delle Valli di Lanzo
Servizi all’innovazione di prodotti e processi: Ing. Giuseppe Piccoli, Amministratore Unico, INNOVASYSTEM.
Conclusioni: prodotti, processi, commercializzazione, servizi comuni, la complessità di un progetto comune, le sue prospettive: Remo Ansaloni, coordinatore dell'incontro


27 Giugno, a partire dalle ore 9.30, visite presso aziende artigiane della ceramica, tessitura e ricamo.
Per gli artigiani del settore ceramica:
Visita presso La Castellamonte a Castellamonte
Per l' artigiana del settore tessitura/ricamo:
ore 9.30: Visita presso il Laboratorio artistico Filarte , Torino
ore 11.30 Visita presso l'associazione l'ago e lo svago, Rivoli

28 giugno
MESTIERI D’ARTE NEL BORGO Ricetto di Candelo
PIEMONTE TERRE DI ARTIGIANI Comune di Candelo
Iniziativa di promozione dell'artigianato di eccellenza del Piemonte
tavola rotonda "Tra artigianato artistico e Arte Applicata:
progetti per una nuova economia del territorio biellese"
inaugurazione mostra "Piemonte terre di artigiani"

domenica 27 aprile 2008

LA FOIRE DE L'OURIKA



La foire de l’artisanat de Tamesloht (Marrakech) qui a été organisée par l’Association Al Islah, Tamesloht 2010 et RE.TE. ONG – Italie, dans le cadre du projet PASC/INDH, PNUD Maroc et Coopération Italienne

venerdì 25 aprile 2008

NUOVI PARTENARIATI IN MAROCCO

Programma Pasc-Indh /Partenariato in Appoggio alla Società Civile a sostegno dell'Iniziativa Nazionale di Sviluppo Umano sostenuto dall'UNPD in Marocco

RE.TE. è orgogliosa di comunicare a tutti propri soci la realizzazione di nuovi partenariati nell'ambito del programma PASC - INDH (Initiative Nationale de Développement Humain) promosso dal PNUD Marocco su fondi della Cooperazione Italiana.

Associazione El Amane di Marrakech

Nelle foto la firma della Convenzione tra la presidente dell'Associazione El Amane; Halima Oulami e la vicepresidente di RE.TE.


Croissant Rouge Marocain Comité de Marrakech


Nelle foto la firma della Convenzione tra il presidente della Croissant Rouge Marocain Comité de Marrakech, Moulay Hafid Alaoui e la vicepresidente di RE.TE.

Associazione Tamesloht

Nelle foto il presidente dell'Associazione Tamesloht 2010, Mohammed Amine Kabbaj e Cinzia Messineo, vicepresidente di RE.TE.

venerdì 7 marzo 2008

ZIA MI MANCHI, TORNA PRESTO!


La "zia" a cui si riferisce Etna (nella foto in alto) è Katia Medeot (nella foto qui sotto insieme ad Hassan e Nadia), cooperante di RE.TE. in Marocco a Tamelsoht per il Projet d’Appui à la Société Civile en soutien à l’Initiative Nationale de Développement Humain PASC-INDH: Valorisation des traditions artisanales de Tamesloht.

PASC - Partenariati in appoggio alla società civile
In linea con l’Iniziativa Nazionale di Sviluppo Umano (Indh) avviata dal governo marocchino, il progetto Pasc (Partenariati in Appoggio alla Società Civile) si propone di contribuire alla riduzione della povertà e al miglioramento delle condizioni di vita nelle comunità meno favorite del Paese rinforzando le capacità delle associazioni della società civile marocchina. La cooperazione tra Undp e Marocco prevede due assi principali d’intervento:
• il potenziamento della capacità di gestione amministrativa democratica
• la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale.
L’Undp inoltre ha sostenuto e favorito il lancio dell’Indh e ha concordato con le autorità del Marocco un programma di sostegno alla sua implementazione articolato in quattro diverse azioni:
• lotta alla povertà in ambito urbano e periferico
• sviluppo dell’impiego nel Sud del Paese
• sviluppo locale integrato dell’Orientale
• sostegno alla società civile
L’obiettivo del Pasc-Indh è l’elaborazione di una strategia di sviluppo umano che valorizzi le esperienze di cooperazione in termini di consolidamento e capitalizzazione e nello stesso tempo favorire la promozione di azioni pilota innovatrici.
Al fine di raggiungere questi obiettivi, l’iniziativa si articolerà nelle seguenti componenti:
• promozione di partenariati, tra organizzazioni (pubbliche e private) senza fini di lucro marocchine ed internazionali, che prevedano la realizzazione di interventi di durata limitata e mirati
• sviluppo di una comunicazione sociale che preveda la realizzazione di audiovisivi. La campagna di educazione nelle zone rurali ripercorre una specifica esperienza della Cooperazione italiana in Mozambico, il CinemArena. Ripreso in Marocco come Cinemovel, è stato però completamente rivisto: non più lotta all’aids e alle grandi malattie endemiche ma attenzione ai temi sociali, all’emigrazione, al ruolo delle donne nel nuovo diritto di famiglia
• diffusione delle attività relative al Programma in maniera che i vari attori della comunicazione possano divenire agenti di sviluppo umano.
La durata del Programma Pasc-Indh, il cui onere per il Mae è di 2 milioni 200mila euro, è prevista in 18 mesi e le prime attività (comunicazione sociale) sono state avviate nell’aprile 2007. FONTE: Ministero Affari Esteri

domenica 2 marzo 2008

Nuovi partner di RE.TE.

Due nuovi Comuni del territorio piemontese diventano partner di RE.TE. e presentano nuovi progetti:
Si tratta del Comune di San Antonino di Susa, con il progetto "Rafforzamento del movimento associativo e riduzione del lavoro delle donne nel distretto di Morrumbala, Mozambico",
e il Comune di Caluso, con il progetto "Sostegno all'imprenditoria femminile nel Comune Rurale di Tamesloht, Marocco".
Entrambi i progetti sono stati presentati al Bando della Regione Piemonte per gli Enti Locali 2007, e vedono come partner una ricca rete di associazioni piemontesi, oltre che naturalmente RE.TE, che ne garantirà l'accompagnamento tecnico. (by K.)

giovedì 27 settembre 2007

WE'VE A DREAM



Ciao a tutti,
molti di voi non mi conoscono, perciò è giusto che mi presenti. Sono Emanuele e sto facendo lo stage in Marocco per RE.TE. Ormai sono giunto alla fine dei mie due mesi magrebini perciò è giunta l’ora di scrivere in questo blog.
Quello che voglio scrivere è di questo paese, il Marocco. Una terra strana, misteriosa, affascinante che al tempo stesso nasconde in se molto di quello che nessuno ci si aspetta, o meglio come dicono loro: “nous sommes fùùùùùùùù” accompagnato dalla rotazione della mano vicino alla testa. Tutto questo si può raccontare descrivendo il viaggio che tutti i giorni mi accompagna da dove abito, Marrakech, al villaggio del progetto, Tamesloht.
Al mattino ci si alza presto con il caldo che ne fa da padrone e quel sudore che non ti abbandona neanche per un istante. Dall’esterno giunge una voce, un canto; è l’Imam “Allah Akbar”. Sono appena le 4 del mattino e se qui la vita inizia presto per me non è proprio così. Allora ci si alza più tardi al suono della sveglia, pensando che quello di prima sia soltanto un sogno, perché tutto questo racconto è un sogno, il mio.
Si esce di casa al mattino quando ancora in giro non c’è nessuno perché dopo la preghiera molti tornano a dormire. Il quartiere, Daoudiat, è quasi irriconoscibile dalla sera prima. Qui ogni volta che il sole tramonta dietro le case e qualche palma la gente inizia a far festa…si aprono grandi mercati all’aperto con tutto quello che possiate immaginare, dei fumi si alzano da qualche baracchino che fa da mangiare e la gente passeggia tra un telo e un altro, perché questo è il nostro stand, in un via vai interrotto solo a tardi.
Questo quartiere è uno dei più popolari e popolosi di tutta Marrakech anche se a detta di molti non è poi così vero. Dicono che esiste di peggio, ma credo che qui si possa respirare la vera aria calda che spira dal deserto portando con se sogni, speranze e tanta tanta sabbia.
A Daoudiat molte persone sono partite per quel sogno che si chiama Europa, molti non ne fanno più ritorno, il motivo sceglietelo voi, altri invece, tornano per l’estate a trovare i loro parenti e soprattutto per raccontare del loro sogno. Tornano parlando di un posto favoloso di una terra promessa dove chiunque può realizzarsi, chiunque può aspirare a una vita migliore, mentre qui la dittatura o se preferite monarchia costituzionale riduce all’osso. Forse il sogno resta tale perché chi l’ha visto trasformare in incubo non ha fatto più ritorno in questa terra.
Perciò qui si trova di tutto, dalla ragazza velata a quella che i veli li ha solo per coprire quel poco che deve, il tanto basta…si incontra il mendicante, il ragazzino che cerca di fare il teppista con chiunque soltanto per attirare un po’ di attenzione; qui quando termina la scuola non c’è molto da fare o la piscina o la strada che poi molto non cambia.
Inoltre, si incontra avvolte quelle persone che come dire…si mettono tanto fondo tinta in faccia da camuffare la propria pelle…ebbene si perché dovete sapere che qui il colore della pelle vuol dire molto. Ci sono i neri, ex schiavi venuti dal sud e come tali non contano poi molto, infondo il nero è il colore del male, il colore delle tenebre o almeno è questo che ci insegnano da piccoli. Poi ci sono i bianchi, pochi a dir la verità, forse un retaggio dei colonialisti francesi che qui hanno portato poco e preso molto come anche oggi infondo. Infine, ci sono quelli di mezzo perché come ogni storia narra c’è sempre chi cavalca quella linea sottile tra di qua e di là. E allora ecco che c’è chi orgoglioso delle sue origini del sud non si cura a prendere un po’ di sole e passare dalla linea del nero mentre chi preferisce appartenere all’altra linea fa bene attenzione a coprirsi per non prendere il sole o magari mettersi un po’ di trucco per sembrare più bianca, nonostante il caldo non fa durare poi molto perché come ogni truffa che si rispetti non può passare alla luce candida del sole.
Ecco allora che si abbandona il quartiere, dove ogni sera è una festa, un matrimonio, un motivo per uscire di casa e festeggiare. Perché poi qui se non lo si trova il motivo di festeggiare non viene poi cosi tanto spesso.
Ci si avvicina al centro per prendere il bus che ci accompagnerà al nostro villaggio. Si arriva alle mura della città, dove ancora si intravede i fasti della città imperiale tanto ammirata nei secoli scorsi. Una città di confine, un confine impalpabile ma reale, tra il nord e il deserto. Marrakech è stata da sempre quel porto di mare o meglio oasi che per chi veniva dal lungo viaggio per il deserto appariva meravigliosa con i suoi giardini, le sue case in argilla fresca, il suo souk in cui potevi rifornirti per il prossimo viaggio e vendere quello che avevi trasportato con tanto ardore tra le dune impervie del Saharah. Come ogni città di confine che si rispetti, come ogni porto, Marrakech era un’incontro di persone, identità, culture, merci, una città fatta di fasto, divertimento e riposo per i molti che vi approdavano.
Oggi di tutto questo è rimasto ben poco. Il deserto è avanzato, l’acqua è andata altrove, l’argilla si è trasformata in cemento e gli avventurieri dal sud…beh ormai nessuno viaggia più nel deserto. I nuovi avventurieri sono i turisti…che come ogni buon vacanziero crede di sapere tutto della città, di catturarne l’anima in pochi giorni!!! Invece, porta via poco e lascia tanto meno, forse qualche dirham, perché ormai l’unica fonte di sostentamento è il turismo.
L’unica cosa rimasta intatta per anni è la piazza, Djemaa El-Fna. Resta ancora quella di una volta con i suoi giocolieri, cantastorie, incantatori di serpenti, musicisti, qualche saltimbanco e alcuni tipi stravaganti; qui il turista viene lasciato ai margini come uno spettatore inerme davanti alla maestà della serata.
Si scende dal gran taxì, principale mezzo di spostamento a Marrakech, che di grande ha solo gli energumeni all’interno; 6 persone a bordo di un Mercedes avveniristico con un clima interno di circa 50 gradi, 45 esterni quando fa freddo, e ci si incammina verso la stazione dei bus. Si passa attraverso i bar, luogo tanto amato dagli uomini. Qui la gran parte dei marocchini passano la loro intera giornata a bere caffè e giocare a “carta”. Spesso ci si domanda perché in questi bar non sono presenti le donne e allora si pensa alla religione, alla cultura e invece la verità è che le donne vanno nei bar, a bere il tè ed incontrare amiche, ma non certo in quelli dove l’uomo omofobo viene tuttavia attratto dal proprio sesso.
Poi si parte alla volta di Tamesloht, si esce da Marrakech e subito ci si immerge nel deserto. All’ultima porta, ad attendere per il saluto c’è una cicogna con il suo nido che forse porta in grembo quella speranza dove qui avvolte lascia il tempo che trova.
Per andare al villaggio ci si avvicina alle montagne, con questo sfondo immenso, intorno il nulla e davanti, imponente, si erge l’Atlas. Per questa via ci si accorge subito cos’è oggi Marrakech o meglio cos’è oggi il Marocco. Si costruisce ovunque, in qualsiasi modo e qualsiasi cosa. Perché l’importante è costruire, poi chi compra forse qualche avventuriero straniero o qualche marocchino abbiente in cerca di fama e di denaro. Per ora non resta soltanto che quartieri fantasma, cattedrali di cemento in mezzo al nulla…perchè l’importante per i governanti marocchini non è creare qualcosa di sostenibile, che duri nel tempo, che porti benefici alla popolazione ma qui si guarda a chi porta più soldi senza prestare attenzione a cosa realizzare. La fame di denaro porta avvolte a fare scelte sbagliate, ad accettare finanziamenti stranieri di miliardi di dollari per costruire case, country club e tutto quello che una vera vacanza prevede, perché è di questo che si tratta. Senza però accorgersi che i nostri divertimenti, perché se non l’avete capito i turisti siamo noi, hanno bisogna d’acqua; quell’acqua che ogni giorno viene tolta alla terra, lasciando i campi aridi e i contadini senza i loro raccolti…e se qui l’agricoltura non funziona…beh conclude voi la frase!!!
Poi si arriva a Tamesloht o meglio si passa per le sue campagne , quelle che una volta erano coltivate ad olivi. Perciò il deserto avanza, gli olivi spariscono e i contadini….beh forse troveranno lavoro nel turismo o forse inizieranno anche loro a sognare la terra promessa.
Ad un tratto si intravede il villaggio o meglio, si vede all’orizzonte un conglomerato di cemento perché ormai l’argilla non va più di moda e la modernizzazione fa parte di ogni paese che si rispetti, inoltre, fumi neri si alzano dai forni perché qui l’unica cosa che hanno da bruciare sono gli scarti, la plastica…tutto quello che la società non vuole più viene riutilizzato come combustibile.
L’autobus ci lascia nella piazza del villaggio…ah l’autobus, unico mezzo di collegamento tra Marrakech e i dintorni, perché qui la macchina non è poi un bene così comune, dove si scopre la bellezza dell’unità del viaggio.
In cima alla piazza spicca l’unico edificio esterno al contesto, una specie di casa coloniale a due compartimenti, oggi adibito a bar, con la struttura che ogni buon architetto francese rispetti.
Alla sinistra c’è l’ensemble, il luogo dove si svolgono i corsi, dove il progetto nasce e prende vita ogni giorno. Ti aspetti anche lì un ambiente angusto, torrido perché dopo il viaggio non hai visto altro che cemento e deserto, e invece la sorpresa all’interno: un cortile nel quale si affacciano i vari atelier, grandi giare e un po’ di verde a fare da arredo. Ci si aspetta di vedere artigiani intenti in stile manovali e invece, il lavoro qui è come un passatempo, si sorseggia tè, si chiacchiera con gli amici si scherza e si ride. La fabbrica che tutti immagino in quel sogno non è altro che una prigione che per 8 ore usura l’uomo e la sua mente.

Allora ad un tratto riscopri il Marocco, riscopri questo popolo perché qui i valori sono ancora quelli, come dire, di una volta. Il rispetto, l’amicizia, la comunità sono ancora valori forti dove si cresce si in mezzo ad una strada giocando tra le fogne e i rifiuti ma anche in mezzo a quei valori che noi abbiamo lasciato ai libri di storia.
Qui il pasto viene fatto tutti insieme facendo la colletta per un pezzo di montone e un po’ di verdura…ma alla fine il risultato è ottimo…chi prova il tajin di Tamesloht non torna più indietro. E cosi le giornate passano tra una chiacchiera e l’altra, lavorando continuamente a mano i vari pezzi dell’artigianato. Qui qualsiasi cosa è fatta a mano…le macchine sono soltanto quelle con quattro ruote e un motore….per poi rivendere il tutto a pochi dirham al souk dove qualche turista si farà ripulire il portafoglio dal commerciante di turno.
Intanto il caldo aumenta e a Tamesloht non c’è nulla per ripararsi, né un albero né altro…ma qui all’ensemble dopo il tajin ci si rilassa su un tappeto steso in terra fino l’ora della preghiera perché qui Allah è più Akbar che altrove. Intanto in attesa che il sole tramonti, il pullman arrivi e si faccia l’ora di tornare a Marrakech si sorseggia il tè del deserto come tradizione vuole sotto una luce rossastra che il sole si lascia alle spalle tramontando dietro le montagne.
Questo è il mio Marocco, una terra di sognatori e grandi viaggiatori dove le tradizioni lottano sulla modernità, dove il tempo ha sbiadito sogni e persone ma anche dove regna grandi valori di un tempo che fù e la gente vive fieramente con il proprio passato e con la speranza di un domani migliore.
bismillah



lunedì 30 aprile 2007

prossimi appuntamenti



Martedì 8 maggio
Katia Medeot a Rete (via di Vittorio 11 a Grugliasco, TO) parlerà di Mali, Burkina Faso e Marocco e dei nostri progetti in corso in quei paesi in seguito alla sua lunga missione sul posto. sarà presente anche un rappresentante dell'associazione italo-maliana. alle 17.30, segue aperitivo.

Domenica 13 maggio
Saremo presenti all’iniziativa CASCINE APERTE di Grugliasco, per tutto il giorno, alla Cascina CASCINOTTO in Strada Antica di Grugliasco 90.

Venerdì 25 maggio
Abbiamo organizzato, nell’ambito di “Maggio, mese della cooperazione”, un convegno sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE: Ore 14.30, Provincia di Torino.
Parleranno:
Aurora Tesio Assessore Pari opportunità e Relazioni Internazionali
Nino Casciaro RE.TE. ONG
Franco Ruo Roch RE.TE. ONG
Nicola Covella RE.TE. ONG
Ugo Tinuzzo Dirigente Scolastico I.I.S. G. Ferraris, Settimo T.se.
Corrado Borsetti Comune di Torino
Franco Zabaldano CISL
Mara Cecchetti CGIL
Sergio Salvatore Ordinario di Psicologia Dinamica, Università di Lecce.


LINK: http://www.ongpiemonte.it/maggio.htm

mercoledì 28 marzo 2007

Marakesch


Ciao!!!
volevo scrivere sul blog e dal momento che non vi ho raccontato nulla del mio viaggio in Marocco, ne approfitto per scrivere due righe!!!Ho fatto una salto dove ha lavorato Katia come molti sapete.Visitato il centro degli artigiani che oltre alle attività per cui è finalizzato è usato anche per un un corso di teatro per ragazzi e lezioni di francese a delle giovani donne!! E'stato molto divertente assistere al corso teatrale di questi bambini, sembrava di essere in una delle mie varie attività scolastiche. E la vicinanaza dei meccanismi bambini- animatore è stata sorprendente. Loro sono più vivaci e incontenibili, i nostri spesso più spenti. Ma è stata una bellissima e breve esperienza! volevo comunicarvela!!! Secondo da quando lavoro ad Idea Solidale e mai niente è a caso....vi tempesterò ancora di più sulla proposta di fare l'associazione dei volontari!!!!!!!!!! Dai...perchè più avanti non si potrà più aderire... da quello che percepisco!!!! Ciao buon Lavoro Valeria!