Il Mali sempre alla ricerca
di una soluzione
per la pace
La
ribellione Tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad ha
ribadito sabato il suo rifiuto all’applicazione della sharia(la legge islamica)
nel nord del Mali, fortemente voluta da Ansar Dine, uno dei gruppi islamici che
controllano questa regione del paese.
«Accettare che qualsiasi area dell’Azawad, seppur piccola, sia islamica, è accettare il terrorismo » ha dichiarato all’AFP (l’Agence France Presse) Ibrahim Ag Assaleh, uno dei principali responsabili del gruppo separatista MNLA, a Ouagadougou, rifiutando inoltre qualsiasi tipo di “fanatismo religioso”
Egli ha insistito dicendo che « tutte le rivendicazioni religiose non ci interessano», sottolineando che « Lo stato Maliano è laico ».
Ansar Dine, gruppo composto soprattutto da Tuareg maliani, ha rafforzato la sua posizione in un documento inviato questa settimana al Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaore, mediatore regionale della crisi Maliana in cui si rivendica l’autonomia e l’applicazione della legge islamica nel Nord del Mali, all’interno di uno stato maliano che si deve definire « islamico ».
Interrogato sulla rivendicazione dell’autonomia, il responsabile Assaleh ha dichiarato che il suo movimento “si astiene dal parlare di autonomia, di statuto speciale, di federazione, di statuto di decentralizzazione », spiegando che”tutto ciò sarà discusso attorno ad un tavolo di negoziazione”.
Le discussioni tra il governo maliano e i gruppi ribelli Ansar Dine e MNLA sono previste per il 10 gennaio a Ouagadougou, alla presenza del Presidente del Burkina Faso Blaise Compaore, mediatore per la comunità economica dei paesi dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
«Accettare che qualsiasi area dell’Azawad, seppur piccola, sia islamica, è accettare il terrorismo » ha dichiarato all’AFP (l’Agence France Presse) Ibrahim Ag Assaleh, uno dei principali responsabili del gruppo separatista MNLA, a Ouagadougou, rifiutando inoltre qualsiasi tipo di “fanatismo religioso”
Egli ha insistito dicendo che « tutte le rivendicazioni religiose non ci interessano», sottolineando che « Lo stato Maliano è laico ».
Ansar Dine, gruppo composto soprattutto da Tuareg maliani, ha rafforzato la sua posizione in un documento inviato questa settimana al Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaore, mediatore regionale della crisi Maliana in cui si rivendica l’autonomia e l’applicazione della legge islamica nel Nord del Mali, all’interno di uno stato maliano che si deve definire « islamico ».
Interrogato sulla rivendicazione dell’autonomia, il responsabile Assaleh ha dichiarato che il suo movimento “si astiene dal parlare di autonomia, di statuto speciale, di federazione, di statuto di decentralizzazione », spiegando che”tutto ciò sarà discusso attorno ad un tavolo di negoziazione”.
Le discussioni tra il governo maliano e i gruppi ribelli Ansar Dine e MNLA sono previste per il 10 gennaio a Ouagadougou, alla presenza del Presidente del Burkina Faso Blaise Compaore, mediatore per la comunità economica dei paesi dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
Considerandola
una ribellione laica, il MNLA ha rinunciato alla sua rivendicazione sull’indipendenza
del nord del Mali, dove il gruppo è stato estromesso a giugno 2012 dai ribelli
dei gruppi islamici Ansar Dine, dagli jihadisti di Al-Quaeda nel Magreb
Islamico e dal movimento per l’unità e la jihad dell’Africa occidentale(MUJAO).
Questi gruppi islamici impongono la Sharia in nome della quale commettono numerosi abusi .
Fonte: www.Bamako.com
Questi gruppi islamici impongono la Sharia in nome della quale commettono numerosi abusi .
Fonte: www.Bamako.com
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