lunedì 28 gennaio 2013
Viaggio in Mali con Alberto Fascetto
Un’analisi della situazione che sta vivendo il Mali, attraverso il racconto diretto di Alberto Fascetto, cooperante che ha vissuto un anno nella capitale e un confronto con il giornalista Alberto Simoni (La Stampa), facendo un’analisi geopolitica del Paese e dell’area e valutando gli scenari che potrebbero proporsi nel prossimo futuro.
giovedì 17 gennaio 2013
Le prime
truppe nigeriane
si uniscono all’operazione
militare
contro il ribelli in Mali.
Quasi 200 militari
nigeriani dovrebbero arrivare nel Mali per aiutare a combattere i
ribelli islamici nel nord del paese.
E’ il primo
contingente di un paese dell’Africa Occidentale ad unirsi all’operazione contro
i ribelli, lanciata venerdì dalla Francia.
In totale, 3,300 militari della comunità economica dell’Africa Occidentale
(CEDEAO) saranno inviati a partecipare nel conflitto che è stato autorizzato
dalla risoluzione del consiglio della sicurezza dell’ONU. Il Ciad ha confermato
che manderà 2000 militari . Anche Benin,
Ghana, Niger, Senegal, Burkina Faso e Togo si sono inoltre impegnati a partecipare.
Intanto, le forze Francesi e Maliane hanno incominciato
la loro prima grande operazione terrestre
contro gli islamisti.
Da informazioni,si deduce che mercoledì sono scoppiate battaglie tra i soldati ed I ribelli nella citta di
Diabaly, situata a 350 km a nord della capitale Bamako
Lunedì, gli islamisti
sono entrati nella città di Diabaly, prendendola dalle mani delle forze
maliane. Aerei da combattimento francesi hanno immediatamente aggredito le postazioni
dei ribelli.
La Francia è intervenuta , venerdi scorso, per tentare di frenare l’avanzata dei ribelli verso la
capitale.
Ci sono circa 800 militari francesi sul suolo Maliano.
L’Articolo è
dalla BBC
mercoledì 16 gennaio 2013
EMERGENZA IN MALI
Già mezzo milione di profughi
Il Presidente Francese Francese Hollande |
MALI: La francia è pronta a triplicare le sue truppe in
Mali. “Per il momento abbiamo 750 uomini, ma questo sarà aumentato”, ha detto
ieri Hollande. Il Presidente francese ha confermato gli attacchi aerei contro
Diabaly, la cittadina a 400km dalla capitale Bamako occupata dai ribelli. “Massima
attenzione” per evitare vittime tra la popolazione civile, ha rassicurato
Hollande. La missione francese in Mali è iniziata 6 giorni fa, dietro la richiesta
di aiuto del governo di Bamako di fronte all'avanzata verso sud delle forze islamiste
che lo scorso anno hanno occupato il nord del paese. Intanto l’ONU lancia l’allarme
profughi. L’UNHCR parla di mezzo milioni di maliani costretti ad abbandonare le
proprie case.
Articolo è del giornale torinese: METR0
martedì 8 gennaio 2013
Il Mali sempre alla ricerca
di una soluzione
per la pace
La
ribellione Tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad ha
ribadito sabato il suo rifiuto all’applicazione della sharia(la legge islamica)
nel nord del Mali, fortemente voluta da Ansar Dine, uno dei gruppi islamici che
controllano questa regione del paese.
«Accettare che qualsiasi area dell’Azawad, seppur piccola, sia islamica, è accettare il terrorismo » ha dichiarato all’AFP (l’Agence France Presse) Ibrahim Ag Assaleh, uno dei principali responsabili del gruppo separatista MNLA, a Ouagadougou, rifiutando inoltre qualsiasi tipo di “fanatismo religioso”
Egli ha insistito dicendo che « tutte le rivendicazioni religiose non ci interessano», sottolineando che « Lo stato Maliano è laico ».
Ansar Dine, gruppo composto soprattutto da Tuareg maliani, ha rafforzato la sua posizione in un documento inviato questa settimana al Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaore, mediatore regionale della crisi Maliana in cui si rivendica l’autonomia e l’applicazione della legge islamica nel Nord del Mali, all’interno di uno stato maliano che si deve definire « islamico ».
Interrogato sulla rivendicazione dell’autonomia, il responsabile Assaleh ha dichiarato che il suo movimento “si astiene dal parlare di autonomia, di statuto speciale, di federazione, di statuto di decentralizzazione », spiegando che”tutto ciò sarà discusso attorno ad un tavolo di negoziazione”.
Le discussioni tra il governo maliano e i gruppi ribelli Ansar Dine e MNLA sono previste per il 10 gennaio a Ouagadougou, alla presenza del Presidente del Burkina Faso Blaise Compaore, mediatore per la comunità economica dei paesi dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
«Accettare che qualsiasi area dell’Azawad, seppur piccola, sia islamica, è accettare il terrorismo » ha dichiarato all’AFP (l’Agence France Presse) Ibrahim Ag Assaleh, uno dei principali responsabili del gruppo separatista MNLA, a Ouagadougou, rifiutando inoltre qualsiasi tipo di “fanatismo religioso”
Egli ha insistito dicendo che « tutte le rivendicazioni religiose non ci interessano», sottolineando che « Lo stato Maliano è laico ».
Ansar Dine, gruppo composto soprattutto da Tuareg maliani, ha rafforzato la sua posizione in un documento inviato questa settimana al Presidente del Burkina Faso, Blaise Compaore, mediatore regionale della crisi Maliana in cui si rivendica l’autonomia e l’applicazione della legge islamica nel Nord del Mali, all’interno di uno stato maliano che si deve definire « islamico ».
Interrogato sulla rivendicazione dell’autonomia, il responsabile Assaleh ha dichiarato che il suo movimento “si astiene dal parlare di autonomia, di statuto speciale, di federazione, di statuto di decentralizzazione », spiegando che”tutto ciò sarà discusso attorno ad un tavolo di negoziazione”.
Le discussioni tra il governo maliano e i gruppi ribelli Ansar Dine e MNLA sono previste per il 10 gennaio a Ouagadougou, alla presenza del Presidente del Burkina Faso Blaise Compaore, mediatore per la comunità economica dei paesi dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
Considerandola
una ribellione laica, il MNLA ha rinunciato alla sua rivendicazione sull’indipendenza
del nord del Mali, dove il gruppo è stato estromesso a giugno 2012 dai ribelli
dei gruppi islamici Ansar Dine, dagli jihadisti di Al-Quaeda nel Magreb
Islamico e dal movimento per l’unità e la jihad dell’Africa occidentale(MUJAO).
Questi gruppi islamici impongono la Sharia in nome della quale commettono numerosi abusi .
Fonte: www.Bamako.com
Questi gruppi islamici impongono la Sharia in nome della quale commettono numerosi abusi .
Fonte: www.Bamako.com
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